26/02/06

Marlboro

Non ricordava l’ultima volta che si era fatto la barba né l’ultima che si era lavato, eppure dentro era pulito come non lo era mai stato nell’altra vita, contabilità semplificata, pochi spiccioli nelle tasche, il bene e il male mai così nitidi nella mente.
Ogni tanto un profumo, un gesto risvegliavano per un momento i fantasmi di antichi amori e la superficie della sua anima si increspava un attimo.
Si esercitava per rendere la sua serenità e gioia interiore indipendente dall’ambiente che lo circondava e qualche volta ci riusciva.
Tese la mano ad uno degli schiavi tutti uguali che passavano : “ Và a lavorare barbone!” , non li sentiva neanche più, raccolse una cicca dal portacenere all’ingresso di Feltrinelli che ne aveva di lunghe e fumò beato, era una Marlboro.

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