31/05/06

Piccola mia

Il vascello dei suoi pensieri veleggiava spinto dal vento della curiosità e della fantasia quando uno scoglio a fior d’acqua, inaspettato e micidiale ne frenò la corsa.
Lentamente la carena offerse al mare varchi ospitali e il mare entrò zavorrando lo scafo, in poco tempo la nave affondò adagiandosi sul basso fondale, di lei rimase solo la fiamma in cima d’albero a pelo d’acqua.
L’agile ballerina chiuse il libro e corse fra le braccia della mamma che la guardò, gli occhi spenti dall’Alzheimer.

Risciò


La bottiglia di champagne era quasi finita e la serata si dipanava insipida quando nel campo visivo di Haemo apparve la più incredibile donna che avesse mai visto, era alta almeno un paio di metri e certamente non era meno di 140 kg, vestita di un abito da ballerina di flamenco rosso con guarnizioni nere incedeva con passo felino verso il suo tavolo.
“ Ciao Piccola” esclamo il Nostro quando giunse all’altezza del suo tavolo, lei si fermò, gli lanciò un’occhiata assassina, sbattè le ciglia più volte, si tolse la rosa rossa di bocca e chinatasi gli sussurrò: “ Piaser, Zambolin Carla” con accento di Vicenza.
Andarono a casa di lei con l’Ape risciò e si accese il sole.

30/05/06

Fior di Panna

Fior di Panna si guardò allo specchio osservando minuziosamente la divisa, voleva che tutto fosse perfetto, era il suo primo giorno di lavoro.
Reggiseno di pizzo bianco superreggente a balconcino extra a posto, guepière modello Apri e Gusta a posto, reggicalze modello Frabaleros perfetto, calze bianche modello Cocotte all’altezza giusta della coscia tornita, profumo quanto basta.
Si, era tutto perfetto, si adagiò sul letto e : “ Avanti la prima ” disse ad alta voce.

29/05/06

La Suora Mannara

La strada era ancora lunga, camminava spedito pensando a quando, arrivato a casa, avrebbe potuto riposarsi e all’improvviso dal bosco spuntò una suora nana travestita da nana travestita da suora nana.
Si fermarono interdetti entrambi, si scrutarono a lungo in silenzio, poi scoccò la scintilla, lei , travolta dalla montata ormonale lo morsicò, lui al grido di :” Avanti Savoia!” tentò di spiegarle a gesti che aveva voglia di avere un rapporto stabile e duraturo e che aveva intenzione di abbandonare moglie e figli per una convivenza more uxorio.
Lei gli fece il gesto dell’ombrello e rientrò ratta nella boscaglia in attesa di un’altra vittima..

Dubbio

“ Eminenza mi arrovello di continuo sulla meteorologia a lungo termine, mi aiuti, è diventata un’ossessione!” disse la giovane signora rivolta ad Haemo guardandolo attraverso gli occhiali.
Haemo riflettè poi: “ Vedi cara, è impossibile rispondere in modo intelligente ad una domanda stupida, ogni volta che lo fai crei altre domande stupide, smetti di risponderti e la catena dei dubbi si interromperà ” disse, poi le porse la mano perché la baciasse.

26/05/06

Educazione

Astarotte stava cercando di radunare le anime dei dannati per lo zuppone serale ma, essendo di molto indisciplinati, il lavoro si rivelò più difficile del previsto.
Specie il maledetto De Pretis scartava di qua e di là e non voleva saperne di imbrancarsi con gli altri penitenti.
Astarotte prese l’Ape 50 e lo inseguì fra i soffioni boraciferi e lo zolfo fuso, raggiuntolo lo sottopose a violenza verbale gridandogli : “ Cattivo, cattivo e anche stupidello! ” , a suo tempo, aveva ricevuto un’ottima educazione da mamma e papà.

Om

Fuori era tutto un vociare ed un cicaleccio dei suoi fans, su tutti spiccava la voce metallica di un megafono a mano che ripeteva ossessivamente “ Fatecelo toccà..fatecelo vedè ”
Erano ormai tre ore buone che la pace interiore del Superguru era increspata dal casino: “ Anubi! “ disse “ fateli smettere che se vado giù io ci spacco il culo a quei fetenti! “ aggiunse.
Poi continuò la sua meditazione con levitazione serafico.

Il Corridoio

Quasi tutte le porte del corridoio avevano una targhetta, alcune erano colorate, altre sonore, poche emanavano profumi, il percorso non sempre era rettilineo e non sempre in piano, salite e discese si alternavano a curve bizzarre, qualche volta aveva imboccato una porta e si era ritrovato davanti un corridoio come quello che aveva lasciato.
“Eccherompimento di cazzo!” pensò ed imboccò l’ultima porta che era nera come la notte.

25/05/06

Il Grande Vecchio

Era veramente piccola e nemmeno graziosa, ciò le creava qualche problema di autostima ma, tutto sommato, niente di grave a parte la psoriasi gigante a gran crostoni sul viso.
Si vestiva civettuola e aveva sempre lo smalto perfetto ed il rossetto rosso ciliegia ritoccato a puntino eppure non riusciva a trovare uno straccio di moroso.
Il giorno dell’appuntamento con Haemo andò anche dal parrucchiere e si tinse di un bel nero corvino, si sentiva a posto e caracollava contenta verso lo studio del Semidio quando una voce profonda maschile da dietro le disse “ Sei una meraviglia dell’universo, mi hai fatto scattare gli ormoni a stecca, vuoi avere un rapporto carnale con me?”
Colpita da tanta audacia si girò ed ebbe davanti il più desiderabile nano psoriasico che avesse mai visto in vita sua.
Fu dapprima un duello di sguardi, lei sbatteva le ciglia lui roteava la lingua formato famiglia, poi presentatisi ne nacque una storia d’amore che sfociò in convivenza a casa di lei.
Lei non ebbe mai il sospetto che c’entrasse lo zampino di Royd nel loro incontro e lui continuò a pagare il mutuo per la parcella di Big H per tre anni.

24/05/06

Ostekozz

“Ich bin der chef” era scritto sul grembiule di Haemo mentre cucinava le sue famose cozze alla valdostana per Ingrid, la stagista calabrese del suo corso di pragmatica dell’ideazione.
“ Dimmi cara ti piacciono al dente?” chiese premuroso il Semiautomatico.
“ Le cozze non mi piacciono, mi paiono fighe signor professore” rispose la fanciulla.
Royd cascò dalle nuvole, ma non si fece niente.

The Apple

Amava il suo piccolo mondo, lo immaginava come una bella, succosa, lucida mela ma la mela si bacò.
“ Fa niente” si disse, ma un po’ ne sofferse, da quel momento tirò avanti.

23/05/06

Il Nulla

Bussavano alla porta: “ Chi mai sarà?” si chiese il comandante del sommergibile nucleare classe Los Angeles ed ordinò che andassero ad aprire.
Erano due testimoni di Geova e non successe niente perché il battello era in secca in bacino di carenaggio.

22/05/06

Tormenta

Il vento urlava forte e cattivo facendo turbinare la neve, il tergicristallo alla massima velocità non riusciva a liberare il parabrezza dai fiocchi ed Haemo aguzzava lo sguardo, l’auto che arrancava con sempre maggior difficoltà sul fondo ormai abbondantemente bianco.
“ Caro ho visto una deliziosa borsetta da Hermès “ disse Marika con aria giuliva.
Haemo riflettè fra sé e sé per un po’, poi la invitò cortesemente ad andare a dar via il culo.

Amici

Erano stufi di portare sempre le stesse cose quando andavano a cena dai loro amici, amavano essere originali anche in questo, così commissionarono e portarono alla cena del venerdì sera una splendida giraffa da giardino a grandezza naturale in polimeri sparsi.
Che piacere vedere le pupille di Bastiano dilatarsi per la gioia, per non parlare di Alice che, spostando ritmicamente il peso da una gamba all’altra, continuava a ripetere: “ Non dovevate…non dovevate….”

21/05/06

Goduria & Bestialità

Non aveva mai vinto niente, certo non era un giocatore accanito ma ogni tanto la schedina, un gratta ed il Superenalotto da un euro, ma mai niente.
Fino ad oggi!
Finalmente si erano accorti di lui!
Era stato scelto per il sacrificio umano dalla setta satanica
“ Goduria & Bestialità”.
Gongolò.

Who is Who: Haemo

Era periodo di censimento, la mamma ed il babbo di Haemo stavano recandosi a casa con la loro 1100 Fiat quando questa si guastò, erano in aperta campagna e si faceva sera, Luciana la madre era al nono mese di gravidanza e fu colta dalle doglie, Giovanni il padre cercò un posto riparato per la notte e trovò una stalla.
Si insediarono sulla paglia e nacque Haemo, arrivò il pastore e di molto si incazzò.
Giovanni lo uccise a randellate e lo mangiarono arrostito con alcune patate rubate in un campo li accanto.
Arrivò per caso una pattuglia di carabinieri che trasse in arresto la coppia, Haemo fu affidato alle cure delle suore ospedaliere che lo crebbero e lo scoparono a stecca fin dalla tenera età.
Era un bimbo felice, non gli mancava niente e non si fece mai nemmeno una seghina, le sue mamme pensavano proprio a tutto.
Andò a scuola con ottimo profitto ed a 18 anni fu iscritto alla facoltà di medicina patavina, qui fu subito evidente il suo talento ed a 24 anni si laureò magna cum laude.
A 30 anni era già ordinario di medicina interna, e aprì studi in ogni parte del mondo, tutti i capi di stato divennero suoi umili pazienti ma lui curò anche gli umili.
Attualmente vive a Genova sposo e padre felice non disdegna le grazie femminili e, a volte, elargisce i suoi fluidi riproduttivi anche a qualche ammiratrice.
Vera Juventus dei nobel ha ottenuto otto volte tale riconoscimento per la medicina e quattro per la pace.
Unico caso di santificazione in vita può fregiarsi del titolo di beato.
E’ un uomo bellissimo pur senza essere appariscente.
Ha dodici assistenti che lo venerano.
Accetta donazioni sul cc 8342 della Banca Carige.

Coffee break

“ Voglio andare alla Fnac a comprarmi un Ipod da un Giga” pensò Haemo mentre leggeva il sesto capitolo della “ Critica alla ragion pura”, sollevò la testa sfuocò lo sguardo ed alzatosi trasse dal frigo una bottiglia di Breeze alla papaia con la quale accompagnò uno Yogosnello.
Considerato che amava le cose naturali prima ruttò poi chiamata Marika iniziò con lei una gara di flatulenze.
Che risate fecero!

White Xmas

“Professore la mia vita è rovinata, sfuggo le donne ed esco solo di notte, mi aiuti la prego, questa forfora mi sta rovinando la vita!” disse il quarantenne con aria afflitta rivolto ad Haemo che lo ascoltava attento.
“ Vediamo…si in effetti è un caso severo” rifletteva ad alta voce il Costruttivista “ troveremo una soluzione, si sentirà di nuovo utile ed amato” disse empatico rivolto all’infelice.
Poi, tirato su il telefono: “ Suor Teresa? Ho finalmente trovato la soluzione per la neve notturna del presepe, prepari un’imbragatura per …diciamo…quanto pesa giovanotto?”

Iscariotus

“ Santi Numi!” disse Haemo osservando stupito ed anche un po’ contrariato De Pretis che prestava attenzioni a Livia nell’ingresso della casa di campagna.
Poi sorrise e mentre l’altro non smetteva di basculare il bacino e Livia era scossa da un raptus semiconvulsivo giunta all’acme del piacere disse: “ Adesso te la tieni! Sorridete che vi faccio qualche foto, Celeste stringhi i glutei che di profilo spuntano le emorroidi”

19/05/06

Furfandex

Haemo stava passeggiando per un sentierino di campagna con un suo vecchio amico pittore :
“ Sempre le stesse cose, gli stessi gesti, questa ripetitività mi deprime, mi annoia ma non c’e’ via di scampo” disse con voce mesta a Furfandex chè questo era il nome dell’artista.
“ Di che colore è questo prato secondo te Haemo?” chiese Furf
“ Verde” rispose Royd
“ Io lo vedo giallo e viola e bianco e rosso ed ogni filo d’erba è di un verde diverso” disse Furfandex.
Haemo trasalì.

18/05/06

Una bella giornata

Era il giorno del varo della “ Livia” la nuova barca di Haemo, il Cardinale, il Sindaco , il Prefetto e buona parte dei Vips della città aspettavano impazienti l’evento per potersi lanciare sul faraonico buffet allestito per la bisogna da una società di catering di Parigi appositamente chiamata dal Supermunifico.
Accompagnata dalla musica della filarmonica di Berlino finalmente la triremi affondò la poppa nelle acque del mediterraneo e galleggiò imponente nei suoi 86 metri.
Che gioia! Quanti applausi!
Haemo gongolò, non così le quattro dozzine di rematori attinti alla casa circondariale.
Livia nella sua mise malva ebbe qualche difficoltà a sfuggire la corte assillante del maitre Alfredò, alla fine , rassegnata gli fece un servizietto dietro gli scatoloni dello champagne.

La Rapida (chiavi e tacchetti subito)

Era un bel giorno di Maggio ed Haemo stava passeggiando senza parere intento a riflettere sui massimi sistemi quando si accorse che, dallo stesso lato della strada, gli stava venendo incontro la proprietaria della barboncina bianca di qualche tempo prima.
Per comodità la chiameremo “ La Sfigata”
Quando, a tre passi da Royd, lei si accorse della sua presenza le si dilatarono le pupille e si fermò tesa.
“ Buongiorno signorina, che piacere rivederla!” disse Haemo “ e la sua splendida cagnolina?” aggiunse.
“ Fu ingravidata inaspettatamente ed ora accudisce i suoi bastardi” disse la Sfigata con aria civettuola.
Haemo, per festeggiare il lieto evento, la invitò nell’albergo “ La Rapida” dove ebbe con lei una fugace ma intensa copula.

17/05/06

Change

Ogni mattina la stessa sequenza, motivarsi per scendere dal letto, caffè, bagno, barba, sapeva in anticipo ogni movimento che avrebbe fatto e non gli piaceva, doveva cambiare e rendere interessante la cosa.
Così ci studiò su e decise di rivoluzionare la sua vita, vinse il concorso da Cardinale e affittò una suora nana modello faceto.

No Bel

Fuori nevicava, Haemo stava giocando coi suoi Lego la fronte aggrottata per la concentrazione quando Livia lo interruppe: “ Caro c’è un tale di Stoccolma per te per un concorso…non ho capito bene”
“ Sai che non voglio essere interrotto quando gioco! Digli di richiamare!” disse irritato il Migliorficodelbigoncio e continuò beato.

16/05/06

Sky (f)

“ Sei il solito pasticcione!” disse Livia con aria severa rivolta ad Haemo che si era lordato la cravatta regimental con la panna del krapfen.
Lui chinò la testa, si trasformò nel licantropo e se la mangiò in un sol boccone.
Dopo mezz’ora la rigurgitò con qualche difficoltà.
“ Sei il solito cretino, tu e i tuoi scherzi stupidi!” disse lei, i capelli grondanti di succhi gastrici e bei pezzettoni di gatto della vicina.

15/05/06

Tutto è vanità

Porpora, si, lo voleva color porpora, non importava il tessuto ma il colore doveva essere quello, voleva il più bel vestito da venditore di zucche che si fosse mai visto.
Il cucuzzaro gongolò al pensiero della sorpresa negli occhi della venditrice di semi di zucca salati e pregustò la di lei femminilità.
Sarebbe stata sua alla faccia di quel cretino del venditore di limonata col quale aveva un conto in sospeso, gli aveva già portato via la venditrice di pere cotte gran tettona.
Col suo cell satellitare chiamò i Brooks Brothers per ordinarlo, avevano in archivio le sue misure.
Oh yeah

Poli

Ultimamente trovava difficile tradurre i pensieri in parole, c’era sempre un intollerabile impoverimento fra cosa diceva e cosa provava, così decise per il silenzio e cercò di iscriversi alla scuola di mimi “ Marcello Marciò” ma non lo presero perchè era grasso.
Decise per una dieta assoluta, divenne anoressico e morì.

13/05/06

SAVS



Special Air Vatican Service era un ultrasegreto gruppo composto da cinque guardie svizzere, tutti i componenti erano esperti in lotta corpo a corpo, sabotaggio, esplosivi e conoscevano a memoria il Vangelo secondo Marco.
Li comandava il maggiore Spitz , veterano di molteplici missioni segrete in territorio italiano, nessuno avrebbe mai saputo il ruolo giocato dal corpo scelto negli anni caldi di quella repubblica.
Erano tutti allineati in silenzio davanti al Papa che tamburellava impaziente con le dita il bracciolo del trono quando arrivò il camerlengo con il Federici, questi fu colto da sturbo quando, toltogli il sacchetto di carta dal capo si trovò davanti Sua Santità in persona.
Haemus lo guardava con curiosità, era come stare davanti ad uno specchio a parte la mancanza della luce dell’intelligenza acutissima e pronta che illuminava gli occhi del Santo Subito.
“ Avvicinati Agesilao” disse il Papa.
Esitante il meschino si avvicinò pungolato dalle alabarde , inciampò, cadde all’indietro, si afferrò ad un’alabarda, scartò a destra, si infilzò su un’altra alabarda ed immantinente morì.
“ Anubi!” disse il Papa con aria incazzata poi “ fuoriiiiiiiiiiiiiiiii fuoriiiiiiiiiii” gridò con voce da soprano.
Luca pianse.

Cronache Vaticane


“ Luca ho bisogno che tu faccia una cosa per me, è necessaria la massima segretezza e discrezione” disse Haemus rivolto al suo discepolo prediletto.
“Santità ogni suo desiderio è un ordine ed ogni suo ordine è un desiderio” rispose il neo camerlengo.
“ Che cazzata è scusa? Chiudi il cessetto e apri le orecchie, nella via della clinica al 118 abita un manovale, tale Federici Agesilao, scapolo, il caso vuole che mi assomigli come una goccia d’acqua, voglio che tu vada a parlarci e con la massima discrezione lo porti qua, non deve vederlo nessuno, capito bene?”
“Si Santità eseguo immantinente” rispose L.
“Nel frattempo mandami il comandante degli Svizzeri, devo parlargli”
Haemo era seduto nella poltrona papale quando impettito entrò accompagnato da suor Teresa il colonnello Snitzer, comandante delle guardie svizzere, giunto di fronte al Nostro con passo elastico da militare si irrigidì sull’attenti con un battere di tacchi e proruppe con voce ferma: “ Sua Santità mi ha fatto chiamare? Pronto ad eseguire i suoi ordini Capo”
“ Colonnello lei ed io dobbiamo fare un discorsino, prima di cominciare mi dica, cos’e’ questo consumo spropositato di cioccolata e di gruviera da parte dei suoi uomini?”.
Snitzer assunse un’aria imbarazzata ed arrossì leggermente: “ Santità hem….vede…è che a noi svizzeri sembra di essere a casa se ci nutriamo esclusivamente di cioccolata e gruviera, perdoni oh Santo Subito, Padre infinitamente comprensivo” e dall’imbarazzo gli cadde l’alabarda.
Il Papa gli fece segno di avvicinarsi poi, sollevata la mano, gli diede uno schiaffetto:” Bacia la mano che ti ha picchiato e moderati in futuro, ora passiamo alle cose importanti, arriverà Luca con un tale, voglio che lei scelga cinque tra i suoi uomini più fidati per una missione permanente che voglio affidarle”
“Lo consideri già fatto Santità” rispose lo svizzero.(continua)

Invenzioni

La macchina del tempo viaggiava rettilinea e sicura, Haemo era orgoglioso della sua creazione :
” Luca quanto ci vorrà per arrivare a domani alla stessa ora chiese?”
“ 24 ore esatte professore” rispose Luca.
“ Funziona!” rispose l’ Iperbolico con tono orgoglioso.

12/05/06

Knots

Un nodo ne generava un altro, ne scioglieva affannosamente uno per ritrovarne immediatamente dieci di più, si sentiva in trappola e l’angoscia, dapprima sottile, si stava amplificando dentro di lui.
“ Aiuto!” pensava “ non ce la farò mai”, le mani sudate.
“ Affanculo la pesca e i pesci, tanto non mi piacciono!” esclamò e buttò via la lenza e la canna.
Si sentì subito meglio.

11/05/06

La Pentolaccia

Aveva optato per la guerra dei nervi, così anche quella sera per la quindicesima volta consecutiva la portò alla “ Pentolaccia” il ristorante dove servivano solo zuppa di farro e baccalà fritto, in sottofondo “ La Cucaracha” veniva ripetuta ossessivamente.
“ Chi la dura la vince” pensava mentre le diceva:” Bel posticino vero cara?” Livia annuì secca.

10/05/06

Versailles (pied a terre)

I mobili della reggia di Versailles si stavano smontando tutti, erano stati interpellati i migliori mobilieri di Francia ma senza risultato, l’unico dato certo era che le viti non tenevano.
Il curatore era alla disperazione, ora che avevano trovato un ricco compratore della reggia arredi e tutto , e doveva arrivare proprio oggi!
Toc toc, bussarono alla porta.
“ Chi e’?”
“Tarik” rispose Haemo che era in vena di scherzare, poi fu introdotto, portantina e tutto, nel salone degli specchi.
“ Scusi Eccellenza se la riceviamo qui, ma tutti i mobili della reggia si stanno smontando, sono mortificato” disse Monsieur Balengue il curatore.
“ Ho qualche nozione di ebanistica “ disse Royd gentile “ Le spiace Monsieur se do un’occhiata?”
“ Si accomodi Monsieur le Professeur” rispose Balengue.
Al Cellini dei mobili bastò un momento per capire.
“ E’ un raro caso di peronospera delle viti” esclamò “ basta dar loro del verderame”
“ Et voilà un altro caso risoltò” disse con accento lyonnaise.

Quo Vadis?

“ Basta! Me ne vado!” disse Haemo esasperato durante una delle ennesime discussioni con Livia,
“ e dove vai?” chiese lei soave.
“ Ar cine” rispose Haemo.
“ A che vede?” chiese Livia
“ Quo Vadis” rispose H
“ Ecchevordì” chiese Livia
“ Dove vai” replicò Royd
“ Ar cine “ disse Livia
“ Diavolo di una donna!” pensò Haemo “ mi ha di nuovo fregato con la sua diabolica intelligenza “ ed indossate le pantofole: “ Cosa ci sarà di bello in tv?” chiese.

E se domani

I colpi di martello rimbombavano sordi contro i muri grigi della prigione, lui aspettava, ancora poco meno di 24 ore e lo avrebbero appeso ad una corda “finchè morte non sopravvenga”.
Non riusciva a fare un bilancio della sua vita, si era svolto tutto così in fretta ed era arrivato ad oggi in un momento, sembrava che tutto il tempo si fosse concentrato in questo presente, così miserabile fuori e così denso dentro.
Un pensiero gli attraversò la mente febbricitante: “ E se domani non arrivasse mai?”
Si impiccò con i suoi pantaloni ad una sbarra della finestra e domani non arrivò.
L’indomani impiccarono il suo cadavere e tutto quadrò.

Marikette

Si, il costume da Madonna gli donava davvero, Haemo si pavoneggiava davanti a Marika che lo guardava in ginocchio a mani giunte il viso un poco rivolto verso l’alto.
“Vai dal fruttivendolo a comprare la più bella mela che ha tesoro, del serpente penso di poterne fare a meno” le disse gentile.
Lei si alzò e, senza una parola, tolto il cachemirino, cominciò a far roteare il seno, lui giocherellava con le pieghe del mantello un po’ turbato.

09/05/06

Chat

L’orologio della stazione ingiallito dallo smog scandiva lento i minuti che lo separavano da lei, con gli occhi frugava la folla teso a cogliere il cappellino rosso che , per accordo comune , avevano deciso di indossare entrambi come segno di riconoscimento.
L’aveva conosciuta in chat e finalmente l’avrebbe vista di persona, eccola!
“ Che megacesso!” pensò, quando poi, finalmente vicini, lei gli parlò con la voce da baritono e si presentò come Pino lui ci rimase molto male ed ebbe un accenno di prolasso rettale.

L'arcobaleno

L’arcobaleno! Un meraviglioso nitido arcobaleno si disegnava nel cielo, lo guardava con stupore mentre guidava la sua auto, una sensazione di gioia si diffuse dentro di lui, l’arcobaleno portava fortuna.
Si distrasse, la vettura sbandò e cadde da un viadotto, passò il resto della sua vita su una sedia a rotelle.
Oh yeah

08/05/06

La Pace

Una leggera nebbiolina si alzava dalla palude, le ninfee galleggiavano pigre sull’acqua ferma ed il profumo di muschio si spandeva attorno grato, ogni poco il vapore condensato gocciolava dalle foglie creando cerchi sullo specchio dell’acqua.
Peccato non potersi godere un po' la pace che emanava da quel luogo, si grattò il mento con la barba di sei giorni, doveva scavare, i cadaveri di mamma e papà e dei tre fratellini puzzavano già un pochino.

Il Prossimo

Si era alzato infastidito, irritato, non sapeva bene perché ma era uno di quei giorni, coglieva ed interpretava anche la più innocente agrottatura della fronte del suo interlocutore come una critica personale, leggeva nel pensiero e si sentiva molto perspicace.
“ Ti faccio vedere io chi sono, tu mi vuoi fregare, tu vuoi farmi fesso!” pensava.
Fu logomachia e pareggiò.
“ Avanti il prossimo!” esclamò perentorio.
Con questo fu amabile e gentile…amava il suo Prossimo.

Fortuna audaces iuvat

Siccome la fortuna aiuta gli audaci e lui credeva nei proverbi sorpassò in curva a 86 all’ora, si schiantò contro un carretto siciliano che sopraggiungeva in senso opposto e il ciuccio morì.
Si esercitò immantinente nella corsa campestre, di cui era un cultore, per sfuggire ad un leggero tentativo di linciaggio.

06/05/06

Papillon

Le catene che passavano da una caviglia all’altra dei deportati tintinnavano tristi ad ogni passo, il capo chino, circondati dall’ostilità e dalla derisione della folla ai lati della strada, De pretis, Lo Turco, Marika e tutta la cricca dei loro satelliti stavano per imbarcarsi sul postale per la Cayenna Francese appositamente riaperta per la bisogna.
Era bastata una telefonata del Semidivino al presidente d’oltralpe per ottenere la riapertura del bagno penale: “ Se vuoi caro Haemo posso far ripristinare Mademoiselle la Guillotine” ma Royd spinto dalla sua proverbiale bontà si schermì e poi gongolò.

Meditatio

L’acqua scorreva calma e chiara nel ruscello, Haemo la osservava meditabondo, la pace del luogo contrastava con la ridda di pensieri che affollava la sua mente.
“Possibile che in tutti questi anni mi sia circondato di serpenti?” si chiedeva.
Finalmente si spiegava la Jaguar 6,5 con interni in zibellino che Marika sfoggiava ultimamente ed i Mocio col manico in onice delle due sguattere!
Il Poison di una magnifica donna in blu che si era fermata accanto a lui lo distolse dai suoi pensieri, la guardò con i suoi proverbiali occhi da lupo e nel giro di sei minuti otto secondi e sette decimi la fece sua.
Dopo lei non la finiva più di ringraziarlo e gli baciò le mani ed anche le parti intime.
Oh yeah

Iscariotes

"Dio Dio che mal di pancia!" Disse Luca alla governante di De Pretis nella casa del quale era stato spedito da Haemo con la scusa di consegnare un'enorme pianta di Ficus Elastica per la festa di S. Benigno protettore degli oncologi.
Fu fatto accomodare nel bagno di servizio dal quale sgattaiolò ratto per dare un’occhiata furtiva alla scarpiera del Leguleio.
Aprì con circospezione, il cuore che andava a cento, il fiato mozzo, un pallore mortale si diffuse sul suo viso alla vista delle babbucce da Gran Muftì del Capo: “ Serpentelle! Ricettacoli del peccato! Vascelli del Demonio!” pensò.
Uscito pensava a come informare il Superequilibrato del tradimento delle due ingrate e, colto da una leggera preoccupazione, si consolò con due dozzine di ostriche freschissime ed una mezza di Veuve Cliquot ben ghiacciata.

05/05/06

Sentieri

Si stava facendo la barba, il viso ricoperto di schiuma bianca , lo specchio gli rimandava il suo famoso sguardo da lupo e ad ogni poco si sorrideva pensando che oggi Marika avrebbe indossato il costume da pastorella dell’Engadina che le aveva regalato per il suo onomastico.
Un pensiero gli attraversò la mente: “ Devo far riparare il sentiero meccanico scorrevole, a me la Marika piace sudaticcia, quanto è bella quando marcia alla velocità 6!”
Si preparò ad un’altra magnifica giornata.

04/05/06

Gran Muftì

“ Cara hai visto le mie babbucce da Gran Muftì quelle incrostate di lapislazzuli e corniole? Non le trovo e mi servono” disse Haemo con tono sfumatamene irritato.
“ Caro le ho regalate una a testa a Carla ed Alice le sguattere, per il loro reliquiario” rispose Livia soave come sempre.
Royd rivolse gli occhi al cielo poi, con la bontà che gli era abituale: “ Porca troia e adesso che cazzo mi metto per la riunione del senato accademico?” disse.
Oh Yeah

Conversazione

Guardalavecchia stava guidando disciplinato la Golf dell ’82 quando si rivolse a Colabona, il suo collega di studio: “ Mirko ma a te la Wanda piace?”
“ Si Sebastiano, piacemi assai, peccato che sia vergine” rispose Mirko.
“ Anche a me piacciono di più le bilancia, sono equilibrate” disse Guardalavecchia e aggiunse
“ Ti andrebbe una birra? “
“No grazie, sono gay”
“Ecchecazzo c’entra scusa?”
“ La birra mi fa scoreggiare e stasera ho un appuntamento” disse arrossendo Colabona, era timido.

03/05/06

Les Deux Alpes

Stava passeggiando per gli aspri monti valdostani , che colori! Che profumi! Che pace!
Dietro una curva gli apparve una pastorella sudaticcia, Haemo ne fu subito affascinato e:” Buongiorno leggiadra pastorella!” le si rivolse garrulo.
“ Un pompage sont 50 eurò” gli rispose la Pragmatica.
“ Convenient!” rispose Royd.

02/05/06

Lo Turco

Il suo mondo si stava popolando di nemici, era un po’ che subodorava l’alleanza fra il perfido De Pretis e l’allampanato Lo Turco probo viro dell’ordine dei notari, quest’ultimo avrebbe messo in campo i suoi praticanti Guardalavecchia e Colabona, lo sentiva, doveva difendersi, doveva mettere in atto strategie atte a parare i tiri dell’infame quartetto.
“ Luca, mio prediletto devi fare innamorare di te la Wanda ( pron. Uanda), segretaria di Lo Turco, tieni prendi questi dieci euro e portala fuori a cena” disse Haemo, la preoccupazione però non gli impedì di portare a termine il rapporto che aveva iniziato tre ore prima con Marika e se ne giovò.

Il Fabbro

Il fabbro lavorava alacre nella sua fucina quando fu interrotto dall’ingresso di Haemo: “ Buongiorno lavoratore del ferro, disturbo?” chiese il Supereducato.
Il Martellatore rispose con un grugnito ed un’alzata di spalle.
“ Vengo a chiederle di approntare un dissuasore coitale in ferro battuto per la mia Signora dato che devo assentarmi per qualche tempo “ chiese gentile come gli era abituale ma un po’ imbarazzato.
“ In questo momento non posso Eminenza, sto lavorando su un apri dissuasori per il notaio De Pretis” rispose il lavoratore.
Haemo sbalordì.

01/05/06

La fiera

Alla fiera di Arquata Scrivia del primo Maggio, ininterrotta doppia fila di banchetti da mercatino rionale, Haemo si divertì come un pazzo, come lo affascinavano le ciabatte! E gli attrezzi per levare le ragnatele, che meraviglia! Per non parlare delle magliette e delle borsette e delle scarpe e delle gonne e delle piante e delle olive e delle porchette e delle innumerevoli cagate che popolavano quella meravigliosa festa!
Camminava gongolando e non la finiva più di ringraziare Livia per avercelo portato.

Depretiade



Fra’ Severo da Ottone gli era apparso in sogno, si era come materializzato da una nube di fumo azzurro e con aria grave: “ Otterrai il massimo dalla vita caro Haemo ma solo se mi permetterai di fare quello che faceva mio nonno Pino” disse.
“ E cosa faceva vostro nonno Pino oh sant’uomo?” chiese il Contrito con espressione supplice.
“ Lo metteva nel culo ai curiosi!” rispose Severo togliendosi la tonaca e rivelandosi come il Perfido De Pretis.