29/12/05

Similia similibus iuvantur

Haemo era nella sua tana, stava visitando, bussarono alla porta in modo concitato-Qualcuno sta male- pensò ed andò ad aprire.
Era una signora che, abitando nello stesso stabile dello studio, conosceva di vista –dottore mia figlia sta male, la prego, non parla non risponde, sta con gli occhi chiusi, venga la prego-
Stava due piani più sopra e, mentre salivano –Quanti anni ha?-chiese Haemo
-25- rispose la signora
-Una crisi isterica ipotizzò, devo far presto c’e’ la sala d’aspetto piena di gente e stasera in tv c’e’ la 656° puntata di Sentieri- pensava Haemo
Entrarono in casa e nella stanza della giovane donna, una stanza semplice, da ragazza, sul letto lei, tesa e mugolante, una rapida occhiata confermò l’ipotesi di partenza.
-Signorina mi sente? Sono il dottore dello studio qua sotto- lei annuì
-Signora le spiace uscire un momento?-chiese Haemo alla madre.
Rimasero soli -Voglio che lei stringa i pugni, e tenda le braccia, e voglio che le gambe e i piedi siano tesi, e i denti stretti e gli occhi stretti e i muscoli attorno alla bocca stretti-la signorina forse stupita obbediva agli ordini che Haemo dava con voce pacata ma autoritaria.
La fece tendere tutta e, quando sembrava un baccalà:
-Ora voglio che apra i pugni e rilassi le braccia e i gomiti- e via via la fece rilassare tutta.
-Ora apri gli occhi- lei li aprì, erano occhi di ragazzina e guardavano Haemo per la prima volta.
-Fra poco starai meglio, quello che prima era involontario lo abbiamo trasformato in volontario ed ora ne hai il controllo, cosa è successo? Ti ha lasciato il fidanzato?-
Lei diede una spiegazione che Haemo fece finta di ascoltare poi:
-Ciao devo andare dai miei pazienti- e uscì dalla stanza.
Fuori la mamma preoccupata: -Dottore come sta?-
-Sta bene e fra poco starà benissimo non era niente di grave una crisi di nervi-
Dopo qualche mese la signora passò dallo studio con dei liquori, era quasi Natale
-Come sta sua figlia?- chiese Haemo
-Bene, non le è più successo, ora sa come si fa- disse la signora.

p.s.
Questa storiellina la regalo alla mia consorella Ospizia dell’ordine delle ex vergini crociate.

No Global

La signora aveva circa sessant’anni entrò con aria sconfitta :
-Prego si accomodi-disse Haemo,- che succede, perché tutta questa tristezza?-
-Tutti ce l’hanno con me, non ne posso più- disse la signora.
-Anch’io ce l’ho con lei?- disse Haemo
Lei stupita – Ma no, lei no!-
-Ma il giornalaio qui sotto si, vero?- disse Haemo con aria partecipativa.
- No!- disse la signora.
- Forse ora ho veramente capito, tutti quelli del suo palazzo ce l’hanno con lei- disse Haemo
- Molti non li conosco nemmeno- disse la signora
- Allora chi è questo tutti?-
- Mio marito!- replicò la signora .
- Ora che abbiamo eliminato sei miliardi di persone possiamo cominciare a cercare una soluzione- disse Haemo e la cercarono.

Le cose serie

-Passiamo alle cose serie- disse Haemo e si sbottonò i pantaloni.
La signora lo guardò perplessa poi si chinò su di lui, lo prese nella sua mano, l’altra sotto a palpare, –Le sembra una cosa seria?- disse
- Si, serissima, è un po’ che mi tormenta- disse Haemo
-Ma no, non è niente, solo un po’ d’infiammazione- replicò l’urologa.

28/12/05

A Silvio

La cercava ovunque, nel ritmo della pioggia e nel fischio del vento e sempre la trovava.
Questo amore era cominciato da bambino e non aveva mai perso intensità e freschezza.
Era un amore senza condizioni, ogni volta lei lo stregava.
La assaporava e lei lo travolgeva…sempre.
La Musica era parte della sua vita, un giorno che era un tantino depresso aveva scritto fra le sue disposizioni testamentarie la volontà che il suo funerale fosse preceduto dalla banda cittadina, gli piaceva pensare al suo corteo funebre che marciava lento al suono di “E’ morto un bischero”.

La gabbia di fumo

-Si accomodi signora- disse Haemo
La signora sulla sessantina, aveva un aspetto triste, chiusa nelle spalle il capo chino.
-Cosa sta succedendo? Non sta bene?- chiese Haemo
-Ho ucciso mia madre- disse la signora
-Mi faccia capire, in che senso ha ucciso sua madre?-
-Era in ospedale, stava male, volevo portarla a casa ma i medici erano contrari, l’ho lasciata li e dopo due giorni è morta, così l’ho uccisa io, se avessi insistito forse…- disse la signora
Haemo le porse la mano, lei rispose porgendole la sua
-Scusa non avevo capito che eri una collega-disse Haemo
-Ma io non sono medico!-disse la signora
- Scusi, avevo creduto….visto che…- disse Haemo e aggiunse: “ Vede signora, spesso la nostra mente si costruisce delle gabbie di dolore e noi vi restiamo intrappolati dentro ma sono gabbie fatte di niente, sono gabbie di fumo.La vede la sua? “
La signora confusa dalla proposta di una realtà diversa dalla propria annuì.
Haemo si alzò, andò alla finestra e la aprì, la signora lo seguiva con gli occhi, poi le andò accanto e…” Se soffiamo abbastanza forte forse riusciamo a far volare via la sua gabbia”
Insieme si misero a soffiare, forte sempre più forte, come un bambino sulle candeline.
-Ora l’abbiamo fatta volare via, arrivederci signora- e l’accompagnò alla porta senza ulteriori considerazioni.
Dopo una settimana la signora tornò –Dottore sa che sto meglio?-
- E’ un caso signora, doveva andare così- disse Haemo
Passò circa un anno, la signora entrò sorridendo –Lei certamente non si ricorda di me-
-Ha continuato a soffiare?- disse Haemo rispondendo al suo sorriso.

27/12/05

Visioni

Lei si leccava le labbra guardandolo, poi la sua lingua lentamente iniziava avida e golosa, lo teneva con la mano e, partendo dalla punta scendeva con movimenti leggeri,che gusto le dava!
Lui la guardava e sognava di essere quel gelato ma non alla fragola perchè era allergico.

Probabilità

Sapeva aspettare, erano lustri che aspettava, calmo, paziente aspettava.
-Dato un tempo abbastanza lungo, qualsiasi probabilità si verifica- recitava una delle leggi della statistica, lui la conosceva e ci contava.
Così aspettava una donna che si accorgesse di lui.
Invano.
Sapeva aspettare, erano lustri che aspettava, calma, paziente aspettava.
-Dato un tempo abbastanza lungo, qualsiasi probabilità si verifica- recitava una delle leggi della statistica, lei la conosceva e ci contava.
Così aspettava un uomo che si accorgesse di lei.
Invano.
Quel lunedì alla fermata del bus c’erano solo loro due, si riconobbero, si sorrisero timidi, fu come se si conoscessero da sempre, lei drizzò le spalle, lui levò il berretto di lana, stettero in silenzio troppo impacciati per rompere il ghiaccio.
Poi lui prese il 7 e lei il 18.

26/12/05

Family sex 4

Lei considerava sesso selvaggio urlare a squarciagola dall’inizio alla fine, se ne parlò all’assemblea condominiale.
-Le coliche….la sofferenza..- farfugliò Haemo
Fu deriso , si sentì molto infelice e in seguito ebbe problemi per la sua attività erettile.

Family sex 3

-Rimettiti la dentiera amore, ho voglia di sensazioni forti questo mese-

Family sex 2

-Ho finito caro-
-Ti ho detto che ho finito, fermati!-
-Riaccendi quel cazzo di apparecchio acustico!-

Family Sex 1

-Lo sai che queste moine mi irritano, non potresti passare subito al sodo?- disse Pina
-Non potremmo transitare prima dal molliccio?- rispose Haemo
-Ammetto che di solito facciamo così, ma oggi ho mangiato carciofi e mi scappa da scoreggiare- rispose Pina

25/12/05

Insalata di parole

Gli piaceva vestirsi con colori neutri, grigio, marrone e poi tuffarsi nella grande città perfettamente invisibile, riusciva a camminare per ore in mezzo alla folla e nessuno lo notava, ogni tanto entrava in un bar per verificare la sua consistenza –un caffè ristretto- il barista lo serviva, gli augurava buongiorno, ma in modo epidermico, senza empatia.
Beveva il caffè e, ridiventato invisibile, ricominciava la passeggiata.
Immaginava le storie che gli passavano accanto, per gioco, rubava una parola qua, un verbo là dalle conversazioni e le assemblava alla ricerca di profezie moderne
-L’anno prossimo il presidente sarà sconfitto-
Aveva inventato il “Demovaticinio”.

Guardami dentro

Dopo due mesi che si frequentavano lei gli permise di dare un’occhiata alla sua interiorità non senza un certo pudore.
Lui le guardò la milza e un rene e ne fu compiaciuto.

24/12/05

Presepe

“Dove hai messo quel cazzo di bottiglione?In questa stalla non si trova mai niente!” disse Giuseppe
“Lo sai che non devi bere piu’ di due litri al giorno, lo ha detto anche il dottore” rispose Maria
“E’ un asino!” replicò Giuseppe
“No, sei tu che sei uno stupido bue” aggiunse Maria
Il bambino si mise a piangere, non trovava il suo Game Boy.

24 Dicembre 8005

La nave emise tre suoni di sirena e poi lentamente lasciò il porto di Cervinia, il maggiore del Mediterraneo, i croceristi a bordo erano eccitati, sarebbe stato divertente visitare l'arcipelago di Europa.

23/12/05

S. Remo

“Gioca con me!”
“No perchè sei nero e la mamma non vuole!”
Il croupier fece spallucce ma un poco si intristì.

S.Natale

Era l’antivigilia, dalla palestra della scuola usciva un canto di Natale e accarezzava l’anima.
A Haemo vennero in mente i ragazzi delle generazioni precedenti, le speranze e le attese, fece un bilancio, erano successe cose bellissime e cose amare, tutto sommato era contento.
Per festeggiare, aspettando la bambina che faceva parte del coro, scopò la mamma di Piera nei gabinetti della scuola e godettero assai.
Amava il S. Natale.

22/12/05

Incontri

Quella mattina si era svegliato con la testa così vuota che i rari pensieri destavano echi nel suo cranio.
La sera precedente era stato alla festa di Paola, la sua collega dell’ufficio e aveva bevuto un po’ troppa birra, però aveva conosciuto Marina, una simpatica quarantenne castana e con gli occhi che ridono.
Gli aveva lasciato il numero di cellulare e frugò nelle tasche dei pantaloni alla ricerca del foglietto sul quale se l’era appuntato.
“Pronto Marina?”
“No sono Deborah la figlia, la mamma non c’e’ è andata al lavatoio, ha lasciato il cellulare a casa per tema che glielo carpiscano”
“Come al lavatoio?”
“ Si, mamma la domenica mattina va a fare il bucato al lavatoio comunale, li c’e’ anche l’acqua calda e la saponaria è gratis”
“Quando rientra?”
“Verso desinare”
“Richiamo, grazie”
Rifletteva sulla singolarità delle persone quando la suoneria del suo cell intonò “Can I fuck your granny?” degli Obituary
“si?”
“Haemo? Sono Marina, quella sinistrata di mia moglie finge sempre di essere mia figlia e mi colloca nelle situazioni più folli, di solito al lavatoio”
“E cosa ci fai al lavatoio?”
“ Ma non vado al lavatoio, quale lavatoio?”
“Scusa come tua moglie?”
“Si sono sposata con una donna hai qualcosa contro i gay?”
“Scusi ho sbagliato numero” e mise giù.

La donna che credeva di essere depressa ed era solo scema

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(inserire il proprio nome nell'apposito spazio)

Margherita

Ogni volta che succedeva giurava a se stesso che sarebbe stata l’ultima e poi ci ricascava.
Margherita l’aveva stregato…..
Si sedeva…aspettava….”Come la vuole la pizza signore?”
“Margherita”
Avrebbe tanto voluto una quattro stagioni!

Time out

“Perché fai questo a me?” domandò Silvia a Renzo che in fretta faceva su le sue cose,
“Dove andrai, cosa farò senza di te?”
Renzo la guardava senza parlare, la fronte agrottata a digerire i pensieri poi…..
“Devi sapere che un giorno mentre passavo per il parco ho incontrato una rana, una banale ordinaria rana come se ne vedono mille lì, mi ha guardato e..: “Ciao Renzo, sono la reincarnazione del papà”
“Credevo di sognare o che i funghi della sera prima mi stessero procurando un’allucinazione ma il batrace proseguì”
“Sono in questo animaletto perché nella vita precedente ho sorriso poco ed ho usato il tempo come se fosse infinito spendendolo spesso in banalità”.
“Fai quello che vuoi delle case, delle macchine e di tutto il resto, vado a sorridere”
“E il party di questa sera dai De Pretis?” chiese Silvia.

21/12/05

Come se

Si guardarono negli occhi con un po’ d’ imbarazzo, avevano comunicato senza parole ma era come se avessero fatto l’amore.
Ogni volta in ascensore succedeva la stessa cosa, muti si dicevano….”ti voglio”, ….”anch’io tesoro”.
Lei era la più forte dei due, fosse stato per lui sarebbe successo sul serio, sognava il suo sapore e le sue morbidezze, ,di coccolarla e poi di prenderla dolcemente, a lungo, di scoprire come godesse e di godere dentro di lei.
Ma non si poteva, gli altri non avrebbero capito questo strano amore fra Haemo e Diana la Boxerina dell’inquilino del 16 A.

Il Volo

Fece un rapido chek assieme ai suoi collaboratori….tutto in ordine.
Il Mago Esoterista “ Pyno” avrebbe dimostrato al mondo che il volo magico umano era possibile.
La folla ammutolì, Pyno, vestito di lustrini, salì sul parapetto del ponte alto 80 metri, si guardò intorno compiaciuto ma concentrato e….”Oplà”…….Splat!

20/12/05

Solstizio

Il cielo a oriente da nero si era fatto blu scuro, faceva freddo, Haemo si strinse nella giacca a vento e aspettò, la pietra del dolmen era ruvida e gelata al tatto, a saperla ascoltare narrava storie passate remotissime.
Raccontava di speranze e di emozioni di altri uomini polvere da millenni, lentamente l’est schiariva, finalmente una scintilla di sole proclamò il nuovo giorno e in pochi minuti fu l’alba.
Si sentì parte di una catena e per un attimo fu felice.

Ufficio Patenti

Il Drago si stava avvicinando, ne sentiva il verso profondo e terrificante, la caverna sapeva di aria ferma e muffa.
Avvertiva l’emozione dentro di lui crescere ma era abituato a tenerla a bada, stette fermo e aspettò, esteriormente indifferente.
Il rombo cupo si fece sempre più forte, eccolo stava entrando!
Sempre in ritardo!
Salì sulla metro e, come tutte le mattine, andò in ufficio.

18/12/05

Humanae Rerum

Gli sorse un dubbio….e se?
E se tutto quello per cui era vissuto fossero state solo invenzioni nate per esorcizzare il Grande Buio che sentiva vicino?
Fu scosso da un brivido e posò la penna per riflettere ancora una volta.
Avrebbe continuato la stesura dell’enciclica più tardi.

17/12/05

Marc, la fiera dell'elettronica

Era giorno di fiera, come tutti gli anni prima di Natale aveva deciso di andarci assieme a Claudio. Esercitando un discreto culo, avevano trovato un parcheggio abbastanza vicino e, chiusa la macchina, stavano seguendo il flusso della folla costituita prevalentemente di uomini di mezza età come loro due.
Era una mattinata ventosa ma limpida, la fiera trenta e più anni prima era stata costruita rubando terra al mare, e quando furono giunti all’ingresso, fra le migliaia di teste e di auto lo colpì un fazzoletto di spiaggia di ghiaia nera sul quale la risacca disegnava riflessi indifferente.
Fu una promessa di eternità fra lui e il mare.

Luomo che non sapeva ridere

Non sapeva ridere…proprio non capiva cosa fosse che, negli altri, scatenava il riso.
Così si mise in cammino alla ricerca di qualcuno che potesse spiegargli.
Andare in un circo gli sembrò il primo passo da fare, il clown Ruttino del minicirco Tomboli gli disse che i capitomboli con coro di rutti facevano molto ridere ma lui pianse.
Allora andò agli studios della Laughing Co Films, li l’attor comico, che soffriva di gotta, gli spiegò che il paradosso e il surreale funzionavano quasi sempre e gli fece degli esempi.
Non funzionò.
Sull’autobus per tornare a casa rifletteva sulla sua disgrazia quando gli occhi gli caddero sulle mini autoreggenti, praticamente gambaletti, di tale Romei Giunone di anni 48, truccata modello mantide di periferia.
Quando a casa di lei poco dopo la vide nuda rise, ma Giunone si incazzò.
Non capì mai perché.

16/12/05

Napoleone

Riconosceva di essere severo ma era una dote necessaria ad un duce di uomini come lui, ora doveva decidere se far mozzare la testa o no ad una delle sue staffette per essersi fermata a bere ad una stazione di posta.
Sempre scelte!…Optò infastidito per il si, poi si mise a studiare la carta dell’imminente battaglia, sarebbe stata dura, era dubbioso per il reggimento di fanti di riserva, adoperarli subito o no…stava per decidere quando fu svegliato dalla mamma per la poppata delle sei.

La potenza della mente

Fin da bambino sentiva di essere destinato a grandi cose, nulla succedeva per caso, poi quel mattino l’intuizione…era tanto che faceva capolino fra i suoi neuroni inafferrabile, oggi l’aveva inchiodata.
Si mise al computer e, furiosamente ma in modo lucido buttò giù di getto la formula dell’invenzione che avrebbe rivoluzionato il mondo.
Finì e , in grassetto appose il titolo:”Acqua Liofilizzata

15/12/05

Incontri

L’aria era frizzante e fresca, si sentiva leggera e la sensazione elastica delle gambe che la spingevano in salita sul prato era rassicurante e gradevole, il cuore pompava ritmico ed i suoi occhi scannerizzavano l’ambiente in modo perfetto.
Era orgogliosa dei suoi nuovi sandaletti, erano stati un ottimo affare, la nonnina sarebbe stata fiera di lei, e anche le mutandine marca Sloggy e la t shirt della Puma, e i meravigliosi jeans della Dolce& Gabbana.
Cazzo, era proprio contenta, malauguratamente dalla macchia arborea apparve un lupo ventriloquo che a gesti le fece capire la necessità , per salvare la pelle, di soggiacere alle sue voglie.
Si spogliò e ripose tutto piegato per benino, poi soggiacque alle voglie del canide…non fu un’esperienza troppo dura, ma la crescenza per la nonnina nel cestino andò a male.

14/12/05

2099

5 vecchi….4vecchi…3vecchi….2vecchi….1vecchio…..GO!
Lancio effettuato! Il pacchetto quantico di anime era ora in viaggio verso Al Dhi Lha,.
“Buon tempo, sono il comandante Charon, ci spostiamo velocemente e arriveremo a destinazione in sette temporali e tre quarti, tempo previsto all’arrivo: eterno. La compagnia vi dà il benvenuto a bordo e spera che il viaggio sia di vostro gradimento”
“Speriamo non mi perdano i bagagli” pensò Anima 2.
Iniziò un coro di angeli, celestiale.
“Che schifo di musica”, pensò Anima 5.
“Nemmeno lo champagnino!” pensò anima 4
“Mi sa che ce l’ho in quel posto” pensò Anima 1
“Dicono che il sesso degli angeli ti faccia sentire in paradiso, chissà se c’e’ il bidet?”
Pensò Anima 3; era più furba della media delle anime essendo stata di una medichessa di famiglia italiana e pure meridionale.

13/12/05

Atto d'amore

“Quando ero giovane io c’erano le mezze stagioni, si stava bene, tutto era genuino, non c’erano tante brutte malattie e la società era sana dentro.”
“Non me la sento di farti vivere in questo inferno, tutto è indecisione: cosa mi metto? cosa mangio? cosa voto? dove vado in ferie? Cambio i mobili o no?”
Per l’amore che ti porto, per questo ti uccido…..

12/12/05

Tertium datur

Pioveva fine fine, era indeciso se prendere il bus o un taxi, decise di andare a piedi e si godette la pioggia fredda sul viso e il profumo che saliva dalla terra delle aiuole, era libero…

07/12/05

Lieto fine 1

Fuori il Natale brillava di riflessi e di luci, si sentiva nell’aria Bing Crosby che cantava “White Cristhmas” l’ambiente era caldo e sereno, suonarono alla porta…”chi mai sara’?” esclamò il nonno.
Anna andò ad aprire , entrarono sei loschi figuri e violentarono: la nonna, il nonno, la mamma, il babbo, Sara, Giosafatte, Fuffi , Fido e Loreto ripetutamente; e si portarono via anche il candelabro e l’arrosto di renna.
Fossero stati cristiani avrebbero avuto il Natale rovinato.

Storia triste 7

Fece il cenone di Natale, malauguratamente il capitone era avariato e mori'.

06/12/05

Storia triste 6

Il Mig sfrecciava nella notte a mach uno, “ Said un contatto a 30 miglia “…”Bersaglio illuminato e acquisito comandante”
“Pronto a far fuoco Said, il Bastardo sta attuando una manovra evasiva”
“Sono le renne che zigzagano comandante”
“Per la gloria del Giusto, FUOCO!”
“Missile in aria! “
“Centro! Centro!”
Il caccia bombardiere virò, alla base li aspettava un the bollente, era la notte di al nathal……

05/12/05

Storia triste 5

Era la notte di natale, nell’orfanotrofio scoppiò un incendio a partenza dall’albero di natale, tutti gli orfanelli morirono.

Storia triste 4

Era il primo bacio…resisti cuore mio….morì.

Storia triste 3

Finalmente era riuscita a comprarsi un cucciolo, era delizioso, gli diede il mangime per cuccioli, ma si sbagliò, era acido fluoridrico e il cucciolo morì.

Storia triste 2

Correva a casa dai suoi cari, lo travolse un’ape 50 e morì.

Storia triste 1

Incontrò la signora e si scappellò, lei si risentì e morì.

Prece

Suor Supplizia congiunse le mani in una muta preghiera: “ Padre fa’ che ogni giorno della mia vita mi alzi felice come un uccellino, che mi accontenti di quello che ho e di quello che non ho, che sorrida una volta di piu’ che una di meno, che la mia stretta di mano sia sempre ferma e sincera, che in ogni atto e lavoro metta la mia intelligenza e la mia pazienza, che gli amici e i nemici possano contare su di me, che possa dare agli altri serenità e amore e già che ci sei….avrei giocato al superenalotto…concorso 26. Grazie Padre”

04/12/05

Dialoghi

“Permette?” Haemo Royd, sono un esperto in lettura del linguaggio delle piccole labbra”, la signora seduta davanti a lui in treno lo guardò esterrefatta, elaborò e, sollevata la gonna e spostata la mutanda :”Sono Marina Rossi, piacere” rispose.

02/12/05

Solitudo

Si sedette al tavolo del ticket restaurant, una trattoria ribattezzata, l’aria era satura di vapore e odori di cucina e il rumore una jam session di suoni di stoviglie e laringi.
Ordinò ad una camerierina svogliata riso ai diciotto formaggi angus di tacchino e una minerale gassata.
Voleva festeggiare, era il suo compleanno.

01/12/05

Delirium Fidei

Kenaton, scriba al catasto reale si sentiva schiacciato dalla routine, sempre le stesse cose, sempre la stessa vita:" Ra, perchè fra tutte le realtà possibili proprio la peggiore?" esclamò.
Il Benevolo lo ascoltava, ascolta tutti e...Zot!
Gli spuntarono due emorroidi come poponi del Medio Nilo.
Era bello dondolarsi sullo scranno.....

Inverno

La Piccola Venditrice di accendini tendeva la manina livida nel vento gelido di dicembre: "Comprate un accendino....", passava di li un principe sulla sua Harley, si fermò, scese e la stuprò.

30/11/05

Mistero

Provavano una irresistibile attrazione...non potevano avvicinarsi che...zac! Uniti intimamente, fradici.... venivano... per ore, venivano giù da altezze ora medie ora altissime, li subivo e mi rompevano abbastanza il cazzo, specie di mattina.
Ma Idrogeno e Ossigeno continuavano incuranti, come stamattina....

28/11/05

Prima il dovere

Sentiva l’orgoglio e la sensazione gratificante di un lavoro ben fatto; anche i suoi superiori erano contenti di lui.
Fece un breve esame di coscienza: oggi aveva fatto a pezzi una vecchietta acida dopo averla violentata provando tanto piacere, aveva immerso nell’olio bollente i soliti cinque politici e strappato gli occhi a quattro ospiti che avevano eletto ad arte il complicare la vita altrui, come gridavano! Era stato proprio bello!
Si, era a posto con se stesso, era proprio un buon Diavolo, lucidò le corna e il forcone e si addormentò sereno.

27/11/05

La ricrescita

“Trova e scrivi dieci motivi a causa dei quali sei scontenta”, questo era il compito che le era stato assegnato da Haemo, “questa volta sarò gentile e la commissione che li giudicherà sarà costituita da venti immigrate della tua età” aveva aggiunto.
Doveva stare attenta, sapeva che per ogni motivo ritenuto futile o troppo scarsamente importante le sarebbe stata installata nella mente una risata automatica e aveva gia’ tre spernacchiamenti automatici dell’esame precedente, non voleva che la sua testa diventasse il parterre di un varietà anteguerra.
Nessuno mi considera.
Piove troppo spesso
Non ho il Mercedes 300 td
Fatico a raggiungere l’orgasmo vaginale
Non sono ricca
Tutte le mattine tutti escono alla mia stessa ora e c’è la coda
Gli altri non mi apprezzano abbastanza
Quando faccio la coda la mia è sempre la più lenta
Quando arrivo io c’è sempre il rosso
Mia madre quando ero bambina non si curava abbastanza di me
Se non passava l’esame stavolta!…Sentiva che il suo maestro sarebbe stato contento di lei e l’avrebbe lodata, si strinse al rothwailer del notaio de Pretis e lo chiavò.

26/11/05

I had a dream

Tutto era così pesante…le sembrava di avere un aknà sulle spalle da quando il Creatore di tutte le cose sorgeva a quando veniva inghiottito dal buio.
Ogni cosa costava fatica, svegliarsi, raccogliere e macinare il grano fra due pietre, andare al fiume a prendere l’acqua, fare la legna, accudire la carne che nutre, cercare le bacche e i funghi, difendere se stessa ed i bambini dai lupi e dagli orsi.
Ogni sera era sfinita, svuotata.
Aveva fatto un sogno, una casa con l’acqua che usciva dalla parete, il fuoco che si accendeva solo quando era necessario e cibo…cibo a sufficienza per sé ed i suoi figli.
Era bello pensarci, ma non avrebbe mai potuto essere così.
Era tutto troppo pesante…..

25/11/05

Contesti

Come ogni giorno si svegliò al canto del pavone, era difficile iniziare, giù una gamba, l'altra, le ciabatte e la vestaglia al buio per non svegliare Spartaco, sempre la stessa sequenza...caffè, una sigaretta e in bagno lo specchio...l'alopecia della barba stava peggiorando, fra poco sarebbe stata glabra.
La Donna Barbuta pianse in silenzio.

24/11/05

Noia

Sembrava un giorno come gli altri, aveva trovato il parcheggio abbastanza facilmente, preso il caffè corretto Vecchia, ed ora era in coda all’anagrafe.
"I documenti a casa tua, non più code" recitava uno slogan qualche mese prima…cazzate, le solite file le solite rotture.
Finalmente toccava a lui :” un documento valido per cortesia”disse con voce annoiata l’impiegata , “ecco la mia patente”-“non è un documento accettato”….”allora ecco la mia carta d’identità”, “è in corso di validità ma manca il bollino del UCI, mi spiace non posso accettarla”—“La tessera del bus?”-“No!” –“Quella della Metro Spa?”—“Assolutamente no”
Bi sentì che l’ordine universale era turbato, estrasse l’accetta che gli era stata regalata al suo compleanno e la calò sul cranio della comunale, della mammina e della graziosa bambina ed anche su quello del vigile urbano che era accorso.
“Tanto c’e’ la fessa che lava!” avrebbe esclamato la mamma alla vista dei vestiti lordi di sangue e di materia cerebrale e si sarebbe inquietata.
Si sentì preoccupato.

Nomen Homen

Giovannantonio Difrancescantonio il gigante pugliese era alto due metri e quaranta, un giorno, nella scuola di tango argentino, conobbe Ada Bo la nana che misurava un metro netto.
Fu colpo di fulmine, si innamorarono e convolarono a nozze.
Di media misuravano un metro e settanta, si sentivano bene, e vissero assieme felici e contenti.

23/11/05

Sacrifice

Era inverno, il cielo era denso di nuvole gonfie di neve e l’aria, gelata, profumava di nord, Rhana camminava godendosi il freddo pungente sulle guance e bevendo il vento che la penetrava implacabile, ogni tre passi ricominciava a contare…uno…due..tre, lo stava facendo già da quindici chilometri e lo avrebbe fatto per i successivi otto.
Ventitré chilometri, la distanza che separava la sua casa dall’ufficio, aveva deciso di tonificare i glutei e faceva il tragitto due volte al giorno tutti i giorni.
Il suo sedere partito dalla posizione zero della scala di durezza dei culi era ora classificato come “duretto tipo 2” che sarebbe una consistenza simile alla marmellata di mele cotogne marca Althea.
Che gioia provava! Ogni volta che Pino le posava la sua manona lì ed esclamava :”però “ lei si sentiva riempire di orgoglio, voleva raggiungere almeno la posizione “marmetto tipo rigor “e sarebbe finalmente stata felice.
Lo aveva sempre saputo, lo diceva anche la nonna Tina: “ nipotina mia, ricorda, per le cose importanti non c’è sacrificio che non valga la pena di fare” ne aveva la conferma..
Cià

Si può fare

Nessuno lo aveva mai tentato prima…sentiva su di se la responsabilità ed il peso della decisione che aveva presa.
Tutto era pronto e il giorno si avvicinava, il corso dei suoi pensieri veniva bucato sempre più spesso dalla sensazione che conosceva così bene e che aveva preceduto ogni cosa importante che aveva fatto nella sua vita, farfalle nello stomaco.
Carla ,Haemo, Bi, Rhana avevano cercato modi per procrastinare la cosa, ognuno a modo suo ma…niente…le ore passavano e finalmente avrebbero visto che si poteva fare.
Ed ecco…era oggi, era adesso, con la concentrazione di un tuffatore olimpico lo fece!
E iniziò la dieta il giorno di Natale.

20/11/05

La scelta

Erano gli ultimi cinque minuti della sua vita, ne era consapevole, circondato dai suoi cari, nella sua casa, doveva raccogliere tutte le sue risorse per pronunciare le ultime parole.
Il corpo non gli ubbidiva più come una volta ma doveva riuscirci, aveva scelto così…
Era l’estremo atto d’amore, non voleva piangessero.
Si concentrò :” fanculo tutti….” E morì…

19/11/05

La Tv

Sono fatto così…se mi arrabbio mi infurio, non capisco più niente, vedo rosso, i muscoli si tendono, il respiro si fa affannoso, urlo e il cuore accelera…è più forte di me!
Il dottore ascoltava in silenzio Mario che si descriveva pensando ad una risposta…
“ un mio amico un giorno ha vinto un magnifico televisore al plasma, era felice, lo portò a casa e lo mise in salotto , lo accese e…..accidenti…era difettoso, il volume funzionava solo al massimo o a zero. Poiché abitava in un palazzo, erano rare le occasioni nelle quali poteva anche ascoltare, il fracasso avrebbe disturbato i vicini.
Mario era costretto a vedere il telegiornale per sordomuti, i cantanti sembravano pesci e la partita senza commento era una pena.
Dopo vari mesi Mario si accorse che c’era un comando col quale si poteva regolare il volume e da quel giorno potè godersi la sua tv.”
“Ma io non sono mica un televisore!”
“Ma io mica parlavo di lei!”
Sorrisero entrambi.

18/11/05

Bu!

An Shya era un orientale con la passione per gli scherzi, un giorno decise che il bersaglio del suo gioco sarebbe stata Maria Rossi, una graziosa signora che viveva nel suo stesso palazzo.
Maria percorreva la stessa strada ogni volta che tornava a casa e An si appostava dietro l'angolo aspettandola tutto teso, pregustando il divertimento allo spavento della poverina.
Bu! Maria saltava spaventata, giorno dopo giorno sempre con lo stesso batticuore e il fiato corto.
Dopo circa 7.500 volte Maria decise che non si sarebbe spaventata più e così fu.

L'appuntamento

Era un giorno importante per la Signora, l'appuntamento con l'uomo Giusto era imminente, si era depilata, laccata le unghie, aveva indossato la lingerie piu' seducente del cassetto ed il magnifico completo di lino bianco che le stava cosi' bene.
Capelli a posto, la pelle che profumava di crema al muschio e Dune, un filo di rossetto ed uno di perle.
Camminava per la strada sentendosi bene, e godendosi gli sguardi ammirati degli uomini ed invidiosi di qualche donna.
Si sentiva tonica, seducente..
Passava di li un camion per il trasporto dei maiali, presente quelli con le sbarre?
Malauguratamente uno dei maiali aveva le coliche e, giunto all'altezza della Signora, mollo' una scarica di diarrea che la spruzzo' da capo a piedi, gocciolava...la Signora si senti' morire, avvertiva che la sua vita era rovinata, che avrebbe sofferto a lungo per questa cosa orribile che le era occorsa e si mise a piangere sconsolata.
Poi un pensiero le attraverso' la mente: " Un giorno ne riderò"
Un secondo pensiero la fulminò :" Perche' deve passare tanto tempo per non soffrirne più?"
Si fece lo sconto e si mise a ridere.

17/11/05

Tutti.....


La carrozza della Metro era affollata, i vetri, resi specchi dal buio delle gallerie riflettevano i pensieri ed i non pensieri di ognuno, stando attento potevi sentirli rimbalzare da una paratia all'altra.
Qualcuno si osservava , qualcuno osservava senza parere, chi stava per scendere si tendeva pronto allo scatto come un atleta alla linea di partenza.
Profumi ed aure si intrecciavano con la stessa invisibilita' e con la stessa evanescenza...due signore di mezza eta', le borse della spesa, una seduta all'altra incombente: " E' proprio vero signora, tutti nasciamo dallo stesso vendre, ma ciascuno ha la sua propria mende!"
Fulminato ho portato con me questo saggio bonsai sull'unicita' umana.
baci Haemo

16/11/05

La Musichina

A volte capita...come stamattina, accendi il microondee lui emette un suono, la prima nota della sesta di Beethoven, corpo di mille bombe...noo la sesta no!
E invece eccola installata per tutto il giorno nei miei neuroni, bevo il caffe', faccio la barba scrivo qui e dentro suona la sesta.
Che a me la sesta piace pure e molto.
Ma mi condiziona, ho dovuto mettermi il vestito blu e una cravatta severa e per tutto il giorno saro' serio e compassato, a chi mi chiedera' :"come sta?" rispondero' :" bene grazie, ella?"
Quando chiedo ella tutti si bloccano alla ricerca di significati, gli leggo dentro " mi sta prendendo per il culo o e' solo rincoglionito?" , danni generati dalla mia passione per la narrativa dell' 800.
Oggi vado nel regno dell'ottimismo, dove sono tutti incazzati, a comprare un microonde nuovo.
Cia'

13/11/05

Una gita fuori porta

Ieri siamo andati a Saint Paul en Vance, si trova poco lontano da Nizza ed e' un delizioso paesino medievale con le case di arenaria e le stradine lastricate a mosaico con ciotoli di mare.
Pioveva e i ciotoli brillavano alla luce dei lampioni e delle cento vetrine delle gallerie d'arte che si incontrano ad ogni passo.
Colori e forme ritmavano la passeggiata che consiglio anche a chi come me dopo dieci minuti in una pinacoteca si rompe il cazzo.
Raramente ho ricevuto tante buone sensazioni come a Saint Paul, davanti a qualche vetrina credo di essermi fermato a bocca aperta come un contadino del '400 davanti ai colori di Giotto, in effetti una tale concentrazione di artisti selezionati permette di godere anche di interpretazioni del colore del tutto originali e fuori degli schemi in modo sorprendente.
In cima alla collina abbiamo poi visitato la fondazione Maeght che raccoglie opere di Miro', Chagal e tanti altri quasi tutti accomunati (dal mio punto di vista) dall' essere arrivati e quindi dal potersi permettere di creare delle opere che spesso mi sono sembrate purissime stronzate, mi sentivo come quelllo della favola del re nudo, ma c'e' da dire che ho un'ignoranza abissale dell'arte e che la mia esegesi della stessa si basa solo su un criterio emotivo\estetico.
Ristorati nello spirito e nel corpo abbiamo poi preso la strada di casa concedendoci una puntata a Montecarlo ( nel senso turistico) per vedere i ricchi, quanti ce n'erano! Sono quasi uguali a noi ma molto piu' belli e furbi, io dalla nostra Fiesta TDCI li indicavo alla bambina dicendole :" guarda che belle signore, non come la mamma".
Felici siamo quindi giunti a casa, dove, data l'ora tarda, abbiamo tirato il collo a un dado e poi tutti a nanna.

09/11/05

Le difficolta' della vita

Sono in una gravissima contingenza, devo comprare una macchina nuova e nn so se prendere una fiat o una opel o una lancia o una nissan o una smart o una suzuki o una autobianchi o una ford o una mercedeso una kia.
Aiutatemi!Le difficolta' della vita mi sommergono!

la storia del signore che credeva di essere in treno e invece era su una moto da cross

C'era una volta un signore che stava facendo un viaggio, era su un magnifico treno composto stranamente da un multiplo di dodici vagoni, ogni carrozza era diversa dalle altre per qualche particolare, in qualcuna si soffocava dal caldo, in altre si tremava dal freddo, molte avevano una temperatura proprio confortevole.
Il signore si godeva il viaggio e osservava il paesaggio fuori dai finestrini, passavano valli e montagne, mari e spiaggie, citta' con persone che spesso erano solo macchie di colore.
Dopo un po' il signore comincio' a sentire che gli mancava qualcosa, il treno gli cominciava ad andare stretto e poi poteva solo andare avanti o indietro legato com'era ai binari.
Passava di li la fatina dei treni:" sarei la fatina dei treni, buongiorno"
""buongiorno, avrei voglia di visitare i posti che ho solo visto dal finestrino e magari di conoscere un po' delle persone che li abitano"
e la fatina:"ecco il catalogo delle scelte che proponiamo, vediamo...moto da cross? scarponcini vibram?bici?Lei deve solo scegliere caro signore sono qui per questo"
Il signore scelse la moto da cross essendo un tantino pigro , comincio' a girare godendosi il calore del sole sul viso, il profumo dei boschi, la pioggia e un'intensissima attivita' sessuale solitaria in attesa di una volontaria donatrice.

07/11/05

Ho riflesso...mi sono guardato allo specchio, il tipo aveva un'aria furbetta, presente il modello ho la verita' in tasca?
Lo guardavo senza parere, come i gatti quando si danno la schiena, cercando di penetrare l'arcano nascosto dietro quelle pupille, me lo devi dire.....
Specchio specchio delle mie brame, la famiglia e' funzionale a questo baillame?
Myrtha ( la mia badante) mi ha trascinato a letto........(continua)

Era una notte.....

Era una notte buia e tempestosa, me ne stavo tranquillo per i cazzi miei pensando alle mie ultime letture ed a quanto mi fosse piaciuta quella bottiglia di dolcetto dei marchesi di barolo , quando irruppero nella mia vita due esseri due i quali, lusingandomi, mi spinsero ad aprire questo blog.
Fino a qualche minuto prima vivevo sereno ed ignaro dell'esistenza di questa sorta di diario elettronico e polarmente pubblico, poi la mia vita cambio'.
Dovevo riempire quello spazio bianco con pensieri tradotti in parole, incalzato dall'ammiccare del trattino di fine parola.
Non solo, dovevo anche fingere un'intelligenza ed una sagacia superiore a quella della quale fui dotato...poi un tema si fece luce nelle brume dei miei neuroni appassiti: la famiglia e' ancora funzionale a questo tipo di societa'?
Devo rifletterci su.....