04/01/06

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Gli era presa la febbre del gioco, non riusciva a farne a meno, nel corso della giornata, sul lavoro, si distraeva ma di colpo ci ricascava , era un’ossessione.
I suoi pensieri tornavano continuamente a quello, sempre a quello.
Si ripeteva che non era giusto che era un uomo adulto con delle responsabilità ma ogni volta lo rifaceva.
Tirava fuori il gessetto, disegnava il pampano e poi finalmente giocava…giocava…giocava.

03/01/06

M'ami?

-Dimmi che m’ami-
-Si t’amo-
-Ridimmi che m’ami-
-Si cara t’amo-
-Dimmelo con più partecipazione!-
- Non ti merito cara, Signore prendetevela!-
Haemo agevolò il Signore con il colpo di karatè “khun I do” che aveva imparato nella palestra di arti marziali “Molto onorevole Maestro Pierro Gennaro arti marziali e no”
Gli diedero anni 3 e mesi sei per seminfermità mentale.
Durante il suo soggiorno si innamorò ricambiato di Luisa Pietrone, lei lo andava a trovare ogni sabato, in parlatorio c’era un vetro divisorio ed il telefono.
-Dimmi che m’ami-
-Si t’amo-
-Ridimmi che m’ami-
Tre anni e mezzo passano presto, pensava e non smetteva di allenarsi.

Nom du diable

-Corpo di mille bombe!- esclamò la vecchietta alla vista dell’enorme cazzo del negro –Mai visto un pene così…come dire…formato famiglia, le spiace giovanotto se me ne giovo?-
Il signore di colore glielo sbattè più volte in capo e tramortitala le trafugò il borsellino e il lettore MP3.
Fu un risveglio assai penoso e la sua autostima ne risentì.