19/02/06

Benedicite

“ So di stare morendo, a mio marito non posso parlarne si spaventa, coi miei figli nemmeno, non voglio ferirli, all’IST sono una malattia, sono disperata e sono sola” disse la signora ad Haemo, si guardavano negli occhi, doveva trovare una risposta.
“ Sai che ti voglio bene, quando vuoi parlarne con qualcuno vieni qui da me, ti prometto che non avrai dolore fisico, quello lo so curare, per l’altro dolore sarò qui ad ascoltarti ogni volta che vorrai”
rispose Haemo poi si congedarono.
Rifletteva, la sala d’aspetto era ancora piena, prese dei fogli e delle penne, uscì, e disse:” Tempo fa venne da me un uomo e…” e disse le cose che gli aveva detto la paziente sfortunata, “voi cosa avreste risposto?” aggiunse, poi consegnò carta e penna a ciascuno chiedendo di scrivere quello che avrebbero risposto al suo posto e di consegnarglielo quando fosse giunto il loro turno di entrare da lui.
Man mano che entravano i foglietti si accumulavano sulla scrivania, fu non senza una certa sorpresa che si accorse che le risposte erano nettamente divise in base all’eta’ mentale delle persone che le avevano scritte.
I giovani dicevano:” Sputtanati tutto, goditi la vita, prendi tutto quello che puoi”
Le persone mature:” Parla con le persone a cui vuoi bene, non lasciare niente di incompiuto se puoi”
I vecchi:” Prega il Signore, dopo c’è un’altra vita sii pio”
Finite le visite Haemo stette ancora un po’ in studio, i foglietti fra le mani…rifletteva.

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