06/02/06

La pillola

L’adolescente seduta accanto alla madre e davanti a Haemo mostrava insofferenza, guardava il Logico con aria scocciata, negli occhi l’affermazione del possesso della verità ultima.
“Non so più cosa fare professore, se dico bianco è nero, non riesco a comunicare con mia figlia, è un continuo contestare” disse la mamma.
“ Tu cosa ne pensi?” disse Haemo rivolto alla fanciulla che aveva un palmo di pancia ad ossigenarsi.
“Vuole sempre aver ragione, non capisce che la vita è cambiata, noi giovani vogliamo divertirci”
L’Hercules Poirot dei clinici stette in silenzio per un po’, poi, aperto un cassetto della scrivania ne estrasse una scatolina di lucido legno.
Le due donne l’osservavano.
Haemo aprì il contenitore con lentezza e ne estrasse due compresse perfettamente uguali tenendole fra il pollice e l’indice delle sue mani.
“ Queste due compresse sono perfettamente indistinguibili, una è del tutto innocua, l’altra è un veleno potentissimo che provoca morte istantanea, sono entrambe insapori e si sciolgono velocemente in qualsiasi liquido, ora ne consegnerò una a testa, nessuna di voi sa quale delle due compresse le sia capitata ed ognuna di voi dovrà somministrare la propria all’altra se l’incomunicabilità diventerà troppo pesante, dopo potrà parlare da sola” ora andate ho da fare.
Madre e figlia uscirono confuse con la loro pillola fra pollice ed indice.

Nessun commento: