23/11/05

Sacrifice

Era inverno, il cielo era denso di nuvole gonfie di neve e l’aria, gelata, profumava di nord, Rhana camminava godendosi il freddo pungente sulle guance e bevendo il vento che la penetrava implacabile, ogni tre passi ricominciava a contare…uno…due..tre, lo stava facendo già da quindici chilometri e lo avrebbe fatto per i successivi otto.
Ventitré chilometri, la distanza che separava la sua casa dall’ufficio, aveva deciso di tonificare i glutei e faceva il tragitto due volte al giorno tutti i giorni.
Il suo sedere partito dalla posizione zero della scala di durezza dei culi era ora classificato come “duretto tipo 2” che sarebbe una consistenza simile alla marmellata di mele cotogne marca Althea.
Che gioia provava! Ogni volta che Pino le posava la sua manona lì ed esclamava :”però “ lei si sentiva riempire di orgoglio, voleva raggiungere almeno la posizione “marmetto tipo rigor “e sarebbe finalmente stata felice.
Lo aveva sempre saputo, lo diceva anche la nonna Tina: “ nipotina mia, ricorda, per le cose importanti non c’è sacrificio che non valga la pena di fare” ne aveva la conferma..
Cià

1 commento:

Anonimo ha detto...

...Dopo due giorni e due notti di affannose ricerche, Pino trovò la povera Rhana nel canale, imprigionata nel ghiaccio,la gola squarciata dal rottweiler del notaio De Pretis.
Anche se in preda ad una disperazione senza pari, Pino notò, con una sorta di perversa voluttà, che finalmente i glutei della sua Rhana erano diventati del più puro marmetto rigor, e nel suo ricordo sarebbero stati così, per sempre.