Finalmente era in vacanza, amava la montagna, gli orizzonti dilatati, i silenzi, il suono del vento quando c’era, più di tutto amava le pecorelle, erano così sexy.
Lì sull’Olimpo ce n’erano a greggi:”Pancia mia fatti campana” pensò e gongolò.
19/08/08
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2 commenti:
...poi,novello satiro,cominciò a legarsi un campanaccio al collo taurino.Lo inseguiva,sul vento,il "Celeste"augurio:"Godi, Haemo!"
Gli Dei dell'Olimpo sorrisero benevoli.
Zeus benedicente si rimise in tasca i suoi fulmini:"Lasciamolo divertire un pochino,Giandui8,sono le sue ferie,in fondo"
Un abbraccio.
Risi e bisi e ririsi e ribisi.
Come sottotitolo avrei messo: "Batacchio all'abbacchio".
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