Il pesce palla era contento, era domenica , si gongolava sereno quando un pensiero lo turbò:”Cazzo è il compleanno di Alice!”.
Nuotò ratto fino al banco di acciughe per gli auguri di rito e chiese all’alice più periferica se avesse visto Alice.
“Aspetta un attimo” rispose questa poi :”Alice hai visto Alice?” chiese e la domanda venne ripetuta circa 250.000 volte.
20/05/08
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9 commenti:
Anche il tuorlo d'uovo era contento (non era sbattuto) era domenica ed anche lui si gongolava sereno quando un pensiero lo turbò: "Cazzo, è il compleanno di Chiara!" Scivolò ratto fino al banco del pollame (oh come mi piacerebbe scrivere 'scivolò pollo fino al banco dei ratti') e chiese alla chiara d'uovo più periferica se avesse visto Chiara. "Aspetta un attimo" rispose questa, poi: "Chiara, hai visto Chiara?" chiese e la domanda venne ripetuta per dozzine e dozzine di volte.
IL commento precedente è molto liberamente tratto dal famoso romanzo: "Se questo è un uovo".
Il pianeta era contento, era domenica, si gongolava sereno intorno al sole, quando un pensiero lo turbò: "Cazzo è il compleanno di Stella!" Ratto rotazionò e rivoluzionò presso il firmamento e chiese alla stella più periferica se avesse visto Stella. "Aspetta un attimo" rispose questa, poi: "Stella hai visto Stella?" chiese e la domanda venne ripetuta circa un infinito di volte.
Il giorno di sabato era contento, era domenica, si gongolava sereno quando un pensiero lo turbò: "Cazzo è il compleanno di Domenica!" Ratto s'avvicinò al calendario dei festivi per gli auguri di rito e alla domenica più periferica domandò se avesse visto Domenica. "Aspetta un attimo" rispose questa, poi:"Domenica hai visto Domenica?" E la domanda venne ripetuta per settimane e settimane.
Il fiore era felice, era domenica, aveva una doppia personalità, era Felice ed era Domenica, ma il suo vero nome era Rito, si gongolava sereno come un ratto che scivola ratto con Alice nel paese delle meraringhe, quando un pensiero lo turbò: "Cazzo è il compleanno di Rosa e non le ho fatto gli auguri di Rito!" Scivolò odoroso verso il roseto per gli auguri di rito e chiese alla rosa più periferica se avesse visto Rosa. "Aspetta un attimo" rispose questa, che aveva visto non Rosa bensì i sorci verdi apprendersi ovviamente ratti al cor gentil senza scivolar, e poi: "Rosa hai visto Rosa?" chiese e la domanda venne ripetuta centinaia di dozzine di volte.
p.s.: liberamente tratto dal romanzo "Il nome della Rosa è Tea? No è Pantera!" di UMBERTO MBERTO BERTO ERTO RTO TO O.
Buongiorno alla camomilla no, eh?!
Buon jean, lei subisce gli echi del suo compare Haemo. La perniciosa vicinanza con il blog le crea questo effetto di ridondamento pericolosissimo.
Se entrasse in risonanza durante l'attraversamento di un ponte (magari quello sullo stretto di Messina) cadrebbe, vanificando un quattrennio di buona politica prossima futura.
Poco male, potrebbe rispondere ratto.
E allora?
Continui a scrivere, ma eviti le sopraelevate, le passerelle, i sopradotti, le incastellature.
Voli basso come diceva il mio amico Kamikaze a Midway.
Tora, Tora,Tora.
Sapido nonchè lepido Visir, seguirò il suo consiglio, purtroppo però ho già fatto crollare un ponte, quello fra un premolare e Molare (AL); il fatto è avvenuto mentre trovavomi durante il ponte di Pasquetta a Ponte di Legno su un ponte di barche di legno di Pontedera nell'ammirare un'opera del Pontormo.
p.s.: secondo Lei il pontefice rischia?
L'ipotesi non è da escludere.
Se poi l'incontro scellerato avvenisse a Pontremoli oppure a Pontida, sarebbe gravato dalla premeditazione.
Un caro saluto mio lupo grigio.
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