Ascoltava un tango lento, la musica di Astor frugava fra i recessi della sua anima e risvegliava nostalgia per un mondo ed una vita mai vissuti quando Marika entrò nella stanza con una rosa rossa fra i candidi dentini, Haemo sollevò lo sguardo da lupo, agile le andò incontro ed afferrata la manina nella sua iniziò con lei una danza senza parole.
Il profumo dei capelli di lei gli vellicò le nari oltremisura e provocò una serie di fragorosi starnuti e qualche flatulenza, risero un poco poi ebbero un rapporto tradizionale ma al ritmo di tango.
18/06/08
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5 commenti:
Ah sei meglio di Gardel ,l'usignolo di Buones Aires
Noto che la signorina Bluevulvet si intende di uccelli.
Atmosfere romantiche, profumo di tabacco bruciato e in lontananza un ultimo tango.
Solo una domanda riecheggia nella mia mente: De pretis dove sei?
"Gli vellicò le nari?"... o_O
Visir, questa non l'ho vista scaturire manco dalla sua penna!
Jean, non fare il galante, come tuo solito!
Non a caso frequento questo blog.
Imparo l'arte e la metto da parte.
Anche "solleticare" non sarebbe stato male, ma vellicare è in assoluto più squisitamente aulico.
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