21/11/09

Mollacell



Era la mattina di un sabato, tutto scorreva più lento, anche le nuvole, anche il self godeur di Marika: “ ‘ste pile non durano un cazzo” pensò poi ratta scrisse una poesia di undici pagine in endecasillabi sciolti intitolata Mollacell.
“ Chissà come sarà contento Hemo quando la declamerò per lui” mormorò e roteò un po’ il seno sinistro.

3 commenti:

Favoloso ha detto...

Sempre il solito vizio di roteare i seni...
ma riesce a farlo anche con uno alla volta?
Basisco e allibisco!!!

Maddalena Leali ha detto...

Povera piccola! Bisognerà insegnarle che le poésie si usano solo con i bloggers!

Visir ha detto...

Roteò, certamente più lenta del solito: era sabato.