L’Eminenza, elegantemente rosseggiando in piedi, smise di mescolare il suo the e guardando fisso Haemo disse pacato: “ Come sai è tutta la vita che rifletto sui grandi interrogativi dell’uomo “ Royd annuì in silenzio.
“ Credo di aver finalmente trovato la risposta ad uno di essi” continuò.
Haemo impallidì mentre le sue pupille si dilatavano ma il suo grande self control gli permise di restare muto in attesa della Rivelazione.
“ Ebbene sono certo che nacque prima la gallina siccome Dio, non essendo di natura felina, sicuramente non cova”
Una lacrima solcò ratta il viso dell’Epistemologico.
4 commenti:
Certo che il Cardianal Felino è proprio un gran pensatore.
Non mi stupisce la porpora di cui si ammanta, ma semmai lo smarrimento del suo gregge innanzi al Paracleto che esso cela piuttosto che rivelare.
Caro Edotto, Lei addita, anticipandole, importantissime riflessioni sulla Pasqua in arrivo.
L'uovo, rappresentato nella sua parabola in forma allegorica, è in realtà un simbolo di lutto nella tradizione ebraica (cit. Talmud sec. V e VII) che assume il valore di cibo kasher.
Un eco cui rimanda la Sua lacrima epigrafica.
Tale simbologia (dell'uovo) è ripresa dal cristianesimo ma come allegoria di rinascita, rielaborando così una tradizione pagana celebratrice della Primavera.
Ri-nascita e non nascita; come ben esposto dal Porporato, proprio perchè la genesi primigenia resta della gallina.
In definitiva si comprende che alcuni oggetti assumono il valore di sigilli che celano un significato che appartiene alla sfragistica, di cui Lei ne è un pregevole esegeta.
Ecco...
Chiar.mo Visir, fine Esegeta, ella ha centrato in pieno il significato di quanto sopra, affermo la Sua essere una Metarivelazione, che , ca vas sans dire, è una rivelazione sulla rivelazione.
hoy hoy comboloy
Tornato or ora nonchè fresco fresco (si fa per dire) da una esperienza di ri-vela-azione di cui Ella è ampiamente al corrente, confermo che è fin troppo evidente che Dio non sia di natura felina, casomai di natura canina come insegna il buon ANUBI.
Tornata a tarda notte fresca fresca (e non si fa per dire) da Bologna, superata la tormenta di nevischio ghiacciato, incessante da Tortona a qui, mi nutro, per puro relax, di cotanto sapere. Mi torna difficile comprendere, tuttavia, la mente obnubilata da delizioso sapore di profodo piatto ricolmo di tortellini in brodo di cappone, innaffiato da genuino lambrusco appena spillato e fresco al punto giusto. E al pensier mi torna l'esimio e dotto Balanzone, che esegeta fu dell'arte del tortellino, non certamente seconda all'arte del....... buon vino!!!
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