22/10/07

La saga del conte Ejacula

I pantaloncini corti di pelle con la pettorina gli procuravano una fastidiosa irritazione all’inguine a causa della quale frequentemente doveva massaggiarlo , ma sopportava con piacere , erano un dono di Marika e poi li in Transilvania erano di moda , lui odiava passare per turista ed amava confondersi coi locali.
Lei indossava maglioncino di cachemire grigio, minigonna antracite, scarpine di vitello con un tacco vertiginoso ed un filo di perle le illuminava il viso di pesca.
La lingua all’angolo della bocca lei osservava concentrata la bancarella di souvenir: “Caro, guarda che meraviglioso calzascarpe in plastica! E l’orologio a cucù! Me lo compri? Per favore! Per favore!”
“ Tutto quello che vuoi Tesoro” rispose Haemo e fece segno al venditore che accorse solerte al suo gesto.
“Quanto volere per orologio a cucù?”
“680 euro, affaron” disse l’astuto commerciante.
Haemo ristette pensoso facendo mentalmente i suoi bei conti quando gli si avvicinò un distintissimo signore in scuro: “ Permette, conte Vladimir Ejacula, lei e’ senz’altro il Prof Royd, ho tanto sentito parlare di lei, sono un suo grande ammiratore”, poi rivolto al bancarellaro furono sufficienti poche parole nella loro lingua per farlo impallidire mortalmente.
“Lei e la signorina dovete assolutamente essere miei ospiti” strinse la mano a Marika che la trovò alquanto fredda e cosparsa di una sostanza biancastra “ Polline?” pensò ma disse “Molto lieta”.
Quindi fu la volta di Haemo che aveva i guanti di lattice dai quali non si separava mai essendo un tantino ipocondriaco.
Li fece accomodare sulla sua Trabant indaco…..(continua)

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