13/02/06

Quattro parole

Il treno correva nella notte, Haemo non riusciva a dormire così uscì dalla cabina del wagon lit in cerca di qualcuno con cui scambiare quattro parole, due carrozze più avanti, in uno scompartimento di prima classe con la luce accesa un signore in abbigliamento casual ma raffinato ed una signora sulla quarantina, graziosa nel suo abitino nero di Armani stavano chiacchierando pacati.
“Permettono che mi accomodi?” disse il Moderno Cagliostro “Prego è tutto libero” replicò il signore.
Hemo si sedette di fronte alla signora e stette in silenzio in attesa di spendere le sue quattro parole.
“Guardi, creda non è così, assimilerei il gusto dello shopping ad un moderno rituale sacrificale, il denaro sacrificato in cambio dell’idea possesso del bene desiderato, do qualcosa per ottenere qualcos’altro, mi spiego?” disse il signore rivolto alla donna .
“Posso essere parzialmente d’accordo ma le convenzioni e lo status sociale vogliono che certi oggetti siano irrinunciabili, in fondo è una questione di appartenenza, come dire, di omogeneizzazione tesa a riconoscere chi fa parte del gruppo” rispose la donna.
“Minchia che cazzate! Buonasera” disse Haemo e si congedò, gli faceva bene scambiare quattro parole ogni tanto.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

NON POTEVI DIRE: "la pioggia è proprio latte, la notte è proprio bianca, il manto è proprio visto dagli albi occhi del tempo, una giovane e sciocca colomba strepita nel firmamento". Ci voleva tanto?!

Haemo Royd ha detto...

E ti sembrano quattro parole? avrei dovuto spendere 31 parole, pero' il linguaggio aulico garba di molto a Haemo.
pria che sia giorno tre volte sarà mia cura pormi all'opra per porre rimedio.
cia'