20/02/06

Leon Hard

Non aveva seguito le regole del villaggio ed era giunto il momento di lasciarlo, la condanna era irrevocabile, mentre metteva insieme le cose che avrebbe portato con sé si sentiva strappare dentro, doveva scegliere, il cammino sarebbe stato lungo e difficile.
Non voleva oggetti che gli avrebbero ricordato i giorni che quando li aveva vissuti gli erano sembrati tutti uguali ed ora, già gli apparivano connotati da una felicità retroattiva, i vestiti che aveva addosso, un coltello, del fuoco e poco altro.
Scorse con uno sguardo la vita che scorreva normale, forse il segreto era li, nella normalità, nell’essere tutti uguali, nel non farsi domande, ma lui proprio non poteva farne a meno e ora pagava.
Aveva osato accendere il fuoco sfregando assieme le pietre che scintillavano e tutti sapevano che il fuoco è sacro e scende dal cielo, “sacrilegio empietà “ aveva sentenziato lo sciamano e gli anziani avevano decretato l’esilio perpetuo per placare gli dei.
Cuor di Leone scosse la testa tristemente e fece il primo di molti passi…

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