Aveva un cappottino di nylon grigio trapuntato abbottonato fino al collo, un baschetto beige dal quale spuntava il nero assoluto dei capelli tinti, la cinghia della borsetta le attraversava il busto diagonalmente, come trucco in viso la cinquantina di primavere, portava a spasso un barboncino bianco, appeso alla borsetta un altro barboncino dello stesso colore il cui naso rosso proclamava al mondo lo status di ragazza della padrona.
Haemo la incontrò mentre portava Brutus, il rotweiler di De Pretis a fare un giro, dapprima avrebbe voluto avere una conversazione con lei, poi, visto che era la festa della donna, volle costruirle un ricordo futuro.
“ Buongiorno signorina, è femmina il suo cagnolino?”
“ Si, signore” rispose la fanciulla.
“ Vai Brutus, monta!” disse l’Inimitabile e Brutus eseguì seduta stante.
P.S. Montò la barboncina, non la sfigata.
08/03/06
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
5 commenti:
Tutto O.K., ci mancherebbe, tutto in perfetto stile Haemorroydale, ma Brutus non si chiamava Cesare?! (và che sto attento neh?!).
De Pretis ha due rotweiler gemelli che voleva chaimare Caino e Abele ma, data la sua cultura classica chiamò Cesare e Brutus ma è un segreto per pagare mezza tassa sui cani.
la racchia ahimè tocco montarla ad Hemo (ma lui non lo scrive ,altrimenti gli si abbassa il target)
Siccome era la festa della donna l'Iperglucidico le fece la festa e constatò ancora una volta quanto la saggezza latina fosse sempre valida:"Facies smortae figae forte"
E siccome oltrechè racchia era pure bassa ( a portata comunque dell'Iperfruttosico): "mulier nana omnia tana".
Posta un commento