Alle prime note di “Caminito” una sferzata dentro colpì Haemo, raddrizzò le spalle, lo sguardo si fece di fuoco e si avvicinò a passo sicuro ed elastico a Livia, le prese la mano senza una parola, gli occhi negli occhi, lei lo seguì docile nella danza, un passo dietro l’altro, stretti, loro e il mondo fuori.
La fisarmonica ed i violini ritmavano il tempo dei loro cuori, il profumo di lei scia quasi visibile nell’aria calda.
Non erano necessarie parole, sentiva la vita di lei sotto la sua mano seguirlo calda , la seta del vestito a evocare altre morbidezze.
Con un ultimo guizzo la musica finì: “ Sei magnifica e deliziosamente femminile” disse Haemo.
“ Grazie caro ma ho due calli e un durone che mi fanno impazzire” disse lei.
Oh yeah.
04/03/06
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3 commenti:
Per un attimo, precisamente fino a "due calli", ho pensato che il Superpodologo avesse a che fare con una ricca possidente di Venezia alle prese con una ciurma di inquilini in forte ritardo con il pagamento dell'affitto, ma "il durone" mi ha tolto ogni dubbio.
Io ho i piedini piatti e adoro il caskè oh novello seguace di Gardel
post scriptum : ma Jean du gondole è per caso l'alter ego della Biondina in gondoleta????????
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