Il Drago si stava avvicinando, ne sentiva il verso profondo e terrificante, la caverna sapeva di aria ferma e muffa.
Avvertiva l’emozione dentro di lui crescere ma era abituato a tenerla a bada, stette fermo e aspettò, esteriormente indifferente.
Il rombo cupo si fece sempre più forte, eccolo stava entrando!
Sempre in ritardo!
Salì sulla metro e, come tutte le mattine, andò in ufficio.
20/12/05
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