25/12/05

Insalata di parole

Gli piaceva vestirsi con colori neutri, grigio, marrone e poi tuffarsi nella grande città perfettamente invisibile, riusciva a camminare per ore in mezzo alla folla e nessuno lo notava, ogni tanto entrava in un bar per verificare la sua consistenza –un caffè ristretto- il barista lo serviva, gli augurava buongiorno, ma in modo epidermico, senza empatia.
Beveva il caffè e, ridiventato invisibile, ricominciava la passeggiata.
Immaginava le storie che gli passavano accanto, per gioco, rubava una parola qua, un verbo là dalle conversazioni e le assemblava alla ricerca di profezie moderne
-L’anno prossimo il presidente sarà sconfitto-
Aveva inventato il “Demovaticinio”.

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