Era bellissima, aveva la pelle dorata i capelli biondi e lunghi incorniciavano un viso con gli zigomi pronunciati, una bocca sensuale e due splendidi occhi verdi da gatta.
Si muoveva con andatura felina, armoniosa, ed ogni suo gesto denotava grazia, Haemo ne fu subito colpito e si alzò dalla sua sedia al Cafè de Paris per andarle incontro ed invitarla con un sorriso a prendere qualcosa con lui.
Silvia, così si chiamava, accettò con una certa riluttanza che la rese ancor più preziosa e desiderabile agli occhi del Superclinico.
Sorseggiarono assieme del Dom Perignon del ’76 ghiacciato e, dopo qualche convenevolo, Royd ebbe la netta percezione che fosse fatta e la invitò a casa sua per un drink speciale.
Entrarono, al cafè H aveva preso una pastiglia ed ora sentiva che le caldaie erano in pressione, era pronto per un’altra meravigliosa avventura.
Al buio fra le lenzuola di seta, Silvia profumava di Dune e di donna, era timida , si strinsero in un abbraccio poi lei volle aderire con tutto il suo corpo a quello di lui da dietro per sfiorarlo coi capezzoli eretti.
Fu un dolore tremendo che per un attimo gli obnubilò la mente poi si rassegnò e si fece stantuffare dall’enorme clitoride (diceva lei ma a lui sembrava proprio un cazzo) di Silvia/Silvio.
10/04/06
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6 commenti:
:-(((((((((((
Haemo si svegliò di soprassalto, era stato solo un incubo, un mezzo incubo..."Devo andare a fare il mio ritiro spirituale da Ospizia" pensò e scoreggiò.
Daccordo, tutto O.K., racconto commento e controcommento (magistrale il finale con scorreggia) ma Sondra chi cazzo è? Esig(u)o una risposta (anche esigua).
Mi consenta...in realta' devono esserci mondi paralleli perche' nella stesura definitiva del racconto Sondra è Silvia\o.
La vita è tutta un mistero.
oh oh mi sono accorto che un sondra era rimasto..hai vinto il premio per il lettore piu' attento, passa a ritirarlo in redazione, è gradita biancheria intima di seta grigia.
Grazie infinite, ma non vorrei incontrare Silvia/o; al massimo Evaristo (Livia e/o Depretis permettendo).
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