08/11/06
Gotterdammerung
C’era una volta in un piccolo paese un vecchio stanco, il tempo aveva reso grigi i suoi capelli ed ogni gesto gli costava fatica, quando immaginava il futuro non vedeva che nebbia e buio e le uniche scintille di colore e di luce gli provenivano dai ricordi del passato.
Era stato un guaritore ma le sue capacità erano andate affievolendosi col tempo ed ora si limitava a guarire polli e galline, sporadicamente qualche tacchino.
Quel giorno di novembre gli portarono una gallina: “ E’ agitata, insofferente, come se qualcosa la tormentasse” disse la padrona del pennuto rivolta a Haemus il quale iniziò a visitare scrupolosamente il volatile.
La fece spogliare ed accomodare sul trespolino poi le auscultò i polmoncini da gallina : “ Dica coccodè, apra il becco”
L’uccello osservava il medico con un occhio maligno e l’altro beffardo e non collaborava per niente.
Haemus prescrisse trazioni cervicali da fare seduta stante ma la paziente non se ne giovò ed anzi morì.
Così la cucinarono alla diavola e dopo averla gustata innaffiandola con un bottiglione di quello buono lui e la padrona ebbero una interessante conversazione sulle posizioni astrali.
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2 commenti:
Hai provato le supposte ANUSOL?
Per bocca...
Per rimanere in tema agreste, quasi sicuramente la conversazione riguardò la costellazione della PECORA.
Per la cronaca il piatto in questione (volgarmente detto pollo alla diavola) si chiama GALLINA ALLA GONGOLO' ed è solitamente gustato con contorno di ROTEAR DI TETTE.
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