L’equilibrista stava concentrato sul filo teso fra i due palazzi, sotto, la gente a naso in su lo osservava emozionata.
Sentiva i muscoli tesi, il cuore battere veloce e controllava il respiro, la sua vita appesa a quel filo, ogni volta era come la prima ma ogni volta era un po’ più bravo, non si era mai dimenticato di ricordarsi di imparare.
Erano pochi passi ogni volta.
25/06/06
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1 commento:
pochi passi ogni volta, VERSO LA CADUTA FINALE, OH YEAH!.
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